Poetica carnalità. Tim Plamper a Firenze
Eduardo Secci Contemporary, Firenze ‒ fino al 15 febbraio 2020. Un’indagine a tutto campo sull’umanesimo contemporaneo dalla Grecia a Berlino, ovvero dalla culla della civiltà occidentale al cuore pulsante dell’Europa moderna.
L’individuo nella sua nudità: monumentale, epica, misteriosa, ma anche crudele e beffarda. Con il gusto rinascimentale per il disegno, Tim Plamper (Bergisch Gladbach, 1982) si trasferisce idealmente in una grotta greca e una strada berlinese, che usa come sfondi per opere dal respiro fotografico e cinematografico, alla stregua di fotogrammi di Buñuel.
Eros e Thanatos s’incontrano come nel più classicheggiante dei drammi; un dialogo che celebra la forza e la protervia dell’umanità, il suo eroismo carnale, a riprendere il discorso caravaggesco sulla lussuria. Sovrapposizioni d’immagini dal sapore surrealista che richiamano Man Ray, la fotografia di moda e i giochi prospettici di Escher, per rileggere la vita come fosse un lungo e tempestoso viaggio, una traversata dello Stige immersa nel caos di corpi che danzano grondando lussuria, ma anche terrore, di automobili, oggetti disparati, macerie. Il tutto racchiuso in un bianco e nero che però contiene tutti i colori dell’universo.
‒ Niccolò Lucarelli
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