Bando Life Beyond Plastic. I 3 progetti di arte pubblica vincitori a Trento, Milano, Genova
I 3 giovani artisti vincitori del concorso di idee sul tema della sostenibilità ambientale faranno installazioni d’arte pubblica all’Acquario di Genova, in piazza XXIV Maggio a Milano, al Muse di Trento. Ecco i progetti nel dettaglio
Annunciati i progetti vincitori del bando per giovani artisti Life Beyond Plastic, il concorso di idee per la realizzazione di tre installazioni d’arte pubblica site specific sul tema della sostenibilità ambientale. Inserita nel progetto Life Beyond Plastic: mobilitazione giovanile e attuazione di buone pratiche per ridurre l’inquinamento da plastica nei mari, finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, la call ha visto vincere Riccardo Buonafede (Comacchio, 1984), che realizzerà un intervento a parete e un Padiglione della Biodiversità all’interno dell’Acquario di Genova; Matteo Vettorello (Venezia, 1986) che presenterà una scultura interattiva per il contesto pubblico di Piazza XXIV Maggio a Milano; infine, Valentina Furian (Venezia, 1989) che sarà autrice di un’installazione site specific per lo spazio Piccolo Vuoto al piano -1 del MUSE – Museo delle Scienze di Trento. Nonostante le numerose domande di partecipazione al bando, la giuria – composta dall’artista Maria Cristina Finucci in qualità di direttore artistico, dall’architetto e urbanista Stefano Boeri presidente di giuria e da due giurati per ciascuna città, rappresentanti uno il mondo della divulgazione scientifica e dello sviluppo sostenibile, l’altro il mondo della cultura e dell’arte contemporanea – ha potuto decretare solo 3 vincitori: gli artisti selezionati avranno la possibilità di realizzare la propria opera e di partecipare a una residenza artistica e di ricerca funzionale alla finalizzazione dell’idea progettuale. Le opere saranno esposte al pubblico a Milano per un periodo di 2 settimane a inizio giugno 2020; a Trento per 3 mesi a partire da febbraio 2020; a Genova per 5 mesi a partire da febbraio 2020. Nell’attesa di vederli realizzati, ecco la descrizione dei progetti nel dettaglio…
– Claudia Giraud
PROGETTO DI RICCARDO BUONAFEDE PER L’ACQUARIO DI GENOVA
Le opere di Riccardo Buonafede (Comacchio, 1984) sono caratterizzate dall’enfasi dei dettagli anatomici dell’essere umano. Si concentra in particolare sulle luci e sulle ombre che definiscono le forme, cercando la morbidezza e la profondità della scultura neoclassica. Nel suo progetto pensato per l’Acquario di Genova ci sono due momenti diversi: innanzitutto un intervento a parete, dal titolo Plastic Ego, di circa 30 metri, all’interno del Padiglione Cetacei della struttura, sul rapporto tra l’uomo, l’oceano e i Cetacei. L’uomo ha da sempre cercato di controllare la natura e gli animali. Nel caso dell’inquinamento è l’unico essere che al contempo ne è principale causa e che ha facoltà di arginare questo enorme problema. Nel quadro surreale proposto da Riccardo Buonafede, l’universo sostituisce l’oceano, mentre bottiglie di plastica fluttuano come pesci. Le balene sembrano invece solo piccoli animali domestici in balia della volontà dell’uomo. All’interno del Padiglione Biodiversità verrà̀, invece, posizionata un’installazione scultorea, Plastinside, dello stesso artista, in relazione al dipinto.
Acquario di Genova, Ponte Spinola, 16128
www.acquariodigenova.it
PROGETTO DI MATTEO VETTORELLO PER PIAZZA XXIV MAGGIO A MILANO
Matteo Vettorello (Venezia, 1986) vive e lavora a Milano e realizza progetti che analizzano le relazioni esistenti tra l’uomo, l’arte e la scienza all’interno della società. La sua ricerca sviluppa pratiche concettuali che si riassumono formalmente in sistemi biometrici per la quantificazione di uno stato d’animo. Focalizzandosi sulla contaminazione tra la macchina e la sua utilità, i dispositivi elettromeccanici di Veronello sono progettati per risolvere un algoritmo paradossale, sintesi sulle abitudini comportamentali dell’essere umano contemporaneo. Il progetto vincitore del bando Life Beyond Plastic pensato per il contesto pubblico di Piazza XXIV Maggio a Milano è una scultura interattiva chiamata Sintonizzatore di decongestione ambientale che consiste in un processo partecipativo, un rituale di sensibilizzazione emotiva e un punto di incontro nella città, che permette una riflessione e un avvicinamento sociale empatico, ispirato alle culture antiche. La ricostruzione di uno strumento musicale tradizionale in materie plastiche di riciclo, l’automazione elettromeccanica e l’ingigantimento, attivano una riflessione sul senso della ritualità nel nostro sistema contemporaneo e attuano un tentativo di indagine sulla coscienza collettiva nei confronti dell’ambiente in cui viviamo. L’artista ci invita con il suo progetto a immaginare un rito in cui l’essere umano implora se stesso e tutta la sua razza di smettere immediatamente di inquinare l’ambiente.
PROGETTO DI VALENTINA FURIAN PER IL MUSE DI TRENTO
Valentina Furian (Venezia, 1989) lavora principalmente con le immagini in movimento. La sua ricerca si concentra sul rapporto tra realtà e finzione. Il suo lavoro è animato da una forte tensione verso la manipolazione degli elementi che lo compongono. I temi affrontati riflettono sul rapporto tra uomo e natura, e l’addomesticamento animale come forma di dominazione umana e di domesticazione umana in relazione alle regole sociali. Il suo progetto pensato per il MUSE – Museo delle Scienze di Trento, è un’installazione site specific per lo spazio Piccolo Vuoto al piano -1 che s’intitola Nautilus 2050. Il nome è tratto dal primo sommergibile ideato da Robert Fulton nel 1800, immaginando un viaggio a bordo dello stesso a 250 anni di distanza. Nautilus 2050 inserisce l’inquinamento come parte del paesaggio naturale all’interno dei diorama naturalistici, creando una finestra tematica affianco ai grandi acquari allestiti allo stesso piano del museo. La scultura avrà due punti di osservazione: la superficie dell’acqua dalla terra e una visione subacquea del fondale marino. L’installazione potrà essere utilizzata come spazio performativo ed educativo oltre a prevede aree per ospitare il pubblico del museo. Il progetto mira al coinvolgimento diretto degli studenti delle scuole di Trento nella sua realizzazione, attraverso il recupero di materiale plastico, allo scopo di sensibilizzare i giovani all’utilizzo moderato della plastica.
Museo di Trento, corso del Lavoro e della Scienza, 3
www.muse.it
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