Biennale d’Arte 2021: l’artista Latifa Echakhch rappresenterà la Svizzera a Venezia
L’artista di origini franco-marocchine presenterà all’interno del Padiglione Svizzero un progetto che offrirà “ai visitatori della Biennale un’esperienza ritmata di effetti visivi, spaziali e sonori”. Curatore? L’italiano Francesco Stocchi
A più di un anno di distanza dalla sua inaugurazione, la 59. Mostra Internazionale d’Arte di Venezia – in programma nel 2021 – è già nel vivo dei lavori, con nomine, annunci, anticipazioni. Il 2020 infatti è iniziato con due importantissime nomine: quella della curatrice italiana Cecilia Alemani a Direttore del Settore Arti Visive e l’elezione di Roberto Cicutto a Presidente della Biennale di Venezia. Da mesi, inoltre, inizia a delinearsi anche il quadro delle partecipazioni nazionali, con le prime anticipazioni sugli artisti e i progetti espositivi che animeranno i Padiglioni tra i Giardini, l’Arsenale e l’intera Laguna. Il primo Paese ad aprire le danze è stato la Nuova Zelanda, che a Venezia sarà rappresentata da Yuki Kihara; segue poi l’Australia con l’artista Marco Fusinato e il Canada con Stan Douglas. Adesso è la volta della Svizzera, che sarà rappresentata dall’artista di origini franco-marocchine Latifa Echakhch.
IL PROGETTO DI LATIFA ECHAKHCH PER IL PADIGLIONE SVIZZERO ALLA BIENNALE DI VENEZIA 2021
Latifa Echakhch è stata selezionata da una rosa di sei artisti, invitati dalla giuria per la Biennale di Pro Helvetia – presieduta da Laurence Bonvin (artista) e composta da Riccardo Lisi (critico d’arte e curatore a la rada – spazio per l’arte contemporanea, Locarno), Federica Martini (storica dell’arte, curatrice e docente all’École de design et Haute école d’art du Valais (édhéa), Sierre), Yvette Mutumba (storica dell’arte, curatrice e redattrice della rivista d’arte Contemporary And, Berlino) e Rein Wolfs (direttore dello Stedelijk Museum, Amsterdam) – a presentare un progetto per il Padiglione Svizzero a Venezia. L’artista ha invitato il curatore italiano Francesco Stocchi (che ormai dal 2012 fa parte del team curatoriale del museo Boijmans van Beuningen di Rotterdam) e il percussionista Alexandre Babel ad affiancarla nella realizzazione del progetto espositivo: “insieme prevedono di offrire ai visitatori della Biennale un’esperienza ritmata di effetti visivi, spaziali e sonori”, spiega la nota stampa ufficiale.
CHI È LATIFA ECHAKHCH
Nata in Marocco nel 1974, Latifa Echakhch dal 2012 vive e lavora a Fully in Svizzera. Ha studiato alla Scuola nazionale superiore d’arte di Cergy-Pontoise e alla Scuola nazionale di belle arti di Lione, ed è rappresentata dalle gallerie kamel mennour (Parigi/Londra), kaufmann repetto (Milano/New York), Dvir Gallery (Tel-Aviv) e Metro Pictures (New York). Ha partecipato all’esposizione principale della Biennale di Venezia nel 2011; nel 2013 si è aggiudicata il premio Marcel-Duchamp, mentre nel 2015 lo Zurich Art Prize. Latifa Echakhch è nota per le sue installazioni interdisciplinari, contraddistinte dall’equilibrio, “tra forza e fragilità, del suo linguaggio visivo, che comprende elementi surrealisti e concettuali, nonché per l’importanza dei simboli, che lei stessa coniuga tra politica e poesia”.
– Desirée Maida
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