Berlin Biennale 2020. Anticipazioni sull’11a edizione
Curata da María Berríos, Renata Cervetto, Lisette Lagnado e Agustín Pérez Rubio, la Biennale di Berlino si svolgerà lungo quattro luoghi della cultura cittadina, creando connessioni tra storie, esperienze e persone
Iniziano a essere svelate le prime anticipazioni sulla prossima Berlin Biennale, la biennale d’arte contemporanea in programma dal 13 giugno al 13 settembre 2020 nella capitale tedesca. Anche per l’undicesima edizione della rassegna torna il format della mostra diffusa, coinvolgendo quattro luoghi della cultura della città: l’ExRotaprint, la Daadgalerie, il Gropius Bau e il KW Institute for Contemporary Art. Curata da María Berríos, Renata Cervetto, Lisette Lagnado e Agustín Pérez Rubio, la Berlin Biennale 2020 è concepita come “una serie di esperienze vissute che si evolvono come processo”. Concepiti come momenti propedeutici alla stessa biennale, lo scorso settembre sono così partite 3 “esperienze”, exp. 1, exp. 2 ed exp. 3, che si concluderanno a maggio, a un mese dall’inizio della rassegna. Queste esperienze hanno come scopo quello di tentare di comprendere e costruire relazioni sostenibili, non solo con gli artisti e i progetti partecipanti, ma soprattutto con la città e il popolo di Berlino. Il programma comprende mostre, residenze di artisti, conferenze e workshop; durante l’estate, la biennale produrrà tutte le esperienze nelle quattro sedi espositive.
XI BERLIN BIENNALE. LE SEDI
La Berlin Biennale sarà quindi l’atto conclusivo, l’“epilogo”, di questo percorso a esperienze che poi confluirà nelle quattro sedi. L’ExRotaprint è un ex sito industriale – qui si producevano le macchine da stampa Rotaprint AG – nel 2004 diventato un modello di sviluppo urbano gestito da artisti che ne hanno fatto uno spazio creativo e sociale; la Daadgalerie è stata fondata nel 1978 come galleria d’arte contemporanea e spazio per i borsisti del programma DAAD – nato negli anni Sessanta a supporto di artisti, musicisti e scrittori internazionali – per esprimere la propria creatività. Costruito nel 1881 su progetto di Martin Gropius, il Gropius Bau fu aperto come museo e scuola di Arti e Mestieri. Punto di riferimento, nel corso degli anni, per l’arte e la cultura, sotto la direzione di Stephanie Rosenthal (alla guida del 2018) il Gropius Bau si è aperto allo scambio artistico e alla collaborazione con artisti e istituzioni; infine, il KW Institute for Contemporary Art è un’istituzione nata ai primi degli anni Novanta che affronta e indaga, attraverso i linguaggi dell’arte contemporanea, i temi e le problematiche odierne. La sua mission, vicina a quella della Berlin Biennale, ha portato il KW Institute a essere dal 1998 una delle sedi espositive della rassegna.
XI BERLIN BIENNALE. LE RIFLESSIONI DEI CURATORI
Di cosa parlerà e che temi tratterà la prossima Berlin Biennale? “Abbiamo iniziato chiedendoci come celebrare la complicata bellezza della vita mentre il mondo brucia intorno a noi… Per l’epilogo, queste esperienze vissute si fondono, si accumulano e si contrappongono; a volte addirittura si lasciano indietro come edifici abbandonati. Questo momento che si avvicina non riguarda solo i vecchi scheletri a noi cari, ma soprattutto l’ascolto delle canzoni dei corpi viventi che compongono le nostre città. Si tratta di capire come questi corpi in movimento abitano e trasformano i luoghi che la gente chiama casa… Come ci prendiamo cura di quei mondi che ci separano e allo stesso tempo ci mettono insieme, preparandoci a nuove collisioni, a turbolenze che devono ancora venire?”, scrivono i curatori María Berríos, Renata Cervetto, Lisette Lagnado e Agustín Pérez Rubio.
– Desirée Maida
Berlino // dal 13 giugno al 13 settembre 2020
XI Berlin Biennale
Sedi varie
www.berlinbiennale.de
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