La più grande collezione di arte cinese creata da Uli Sigg in mostra al Castello di Rivoli
L’arte cinese è in mostra dal 24 febbraio al Castello di Rivoli grazie ad una grande collezione costruita dall’imprenditore svizzero Uli Sigg dagli anni ’90 ad oggi.
Ve lo ricordate Uli Sigg? Lo avevamo incontrato ad aprile 2018, quando insieme a Maurizio Bortolotti si era raccontato in un dibattito al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano, in un appuntamento promosso da Gluck50. Poi a luglio era ritornato nel nostro paese nel contesto di FM Centro per l’Arte Contemporanea, in un talk con Marco Scotini. Il 24 febbraio Sigg, ormai presenza fissa nel nostro Paese, torna in Italia al Castello di Rivoli, con una mostra a cura di Marcella Beccaria, intitolata Di fronte al collezionista. La collezione di Uli Sigg di arte contemporanea cinese, un appuntamento ancora più importante nello scenario contemporaneo che vede la Cina al centro di un difficilissimo momento storico. La mostra comprende opere della collezione privata di Sigg e parte del corpus donato dal collezionista all’M+ di Hong Kong. Il Museo avrebbe infatti dovuto aprire lo scorso dicembre, ma l’opening è stato rimandato alla fine del 2020 rendendo possibile la presenza di alcune opere nella mostra italiana.
CHI È SIGG
Imprenditore svizzero, Sigg ha cominciato a viaggiare in Cina nei primi anni ’70. Nel 1977 è entrato in Schindler Group dove è rimasto fino al 1990 ricoprendo varie cariche quali Area Manager per la regione Asia Pacifico e in seguito Membro del Comitato di direzione e del Comitato di azionisti del Gruppo. Nel 1980 ha creato la sua prima joint venture tra la Cina e l’Occidente di cui è stato vicepresidente per dieci anni. È stato anche ambasciatore svizzero a Pechino dal 1995 al 1998 per Cina, Corea del Nord e Mongolia. Attualmente è anche vicepresidente del Ringier Media Group e membro del Comitato di consulenza di China Development Bank, in qualità di membro del consiglio di amministrazione di Xintian Global Macro Fund e di altre società cinesi. È Direttore onorario della China Foreign Investment Association, Pechino e Fondatore e Socio onorario della Camera di commercio cino-svizzera. La sua collezione nasce negli anni ’90 con l’obiettivo di avere un approccio enciclopedico dell’arte cinese, ma è stata preceduta da un periodo di grande studio e anche dall’istituzione di un premio per l’arte contemporanea cinese. Nel 1997 ha istituito il Chinese Contemporary Art Award (CCAA), premio destinato ad artisti contemporanei cinesi che vivono in Cina, e nel 2007, il CCAA Art Critic Award. Nel 2012 una ulteriore svolta. Sigg, che ha raccolto 2300 opere di più di 350 artisti cinesi, ha donato 1500 opere al Museo M+ (secondo le cronache dell’epoca del valore di HK$1.3 miliardi) che aprirà parzialmente, su progetto di Herzog & De Meuron a dicembre 2020.
LA COLLEZIONE SIGG A RIVOLI
La mostra a Rivoli è concepita attraverso scatole tematiche, esordendo con la parte dedicata all’archivio, ciò alle opere personali di Sigg, le prime acquisizioni, i lavori che accompagnano la sua vita privata tutti i giorni. Non mancano i ritratti che molti artisti gli hanno dedicato nel corso degli anni, né le opere che dimostrano il ruolo del collezionista come committente nella produzione di nuovi lavori. L’esposizione viaggia poi attraverso canali più ampi che riguardano soprattutto la profondità della cultura e delle tradizioni orientali, come le numerose trasformazioni socio politiche che riguardano la Cina, grazie agli sguardi di Sun Yuan & Peng Yu,Liu Ding, Mao Tongqiang, Ai Weiwei – tra gli artisti più vicini a Sig – Liu Wei, per fare alcuni nomi. Non mancano poi i giovanissimi o le opere nate dalla rivoluzione digitale, dove regnano sovrane le creazioni di aaajiao, recentemente insignito, proprio a Torino, del Premio Illy Present Future, o i monocromi di Qiu Shi Hua. “L’arte offre una chiave d’accesso importante, in questo caso alla cultura cinese”, aveva raccontato Sigg nel 2018 ad Artribune. “Ho curato molte mostre sull’arte contemporanea cinese, anche per promuovere la conoscenza di questa cultura tra le persone. Puoi leggere mille libri, ma nulla più di una buona mostra d’arte sa portarti dentro al cuore delle cose”. Il 24 febbraio alle 17, il Teatro del Castello di Rivoli ospiterà inoltre un dibattito di apertura con Sigg, Carolyn Christov-Bakargiev, direttrice del Museo, e l’artista Ai Weiwei. Insieme a loro Maurizio Molinari e Marcella Beccaria.
–Santa Nastro
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