Quando l’inconscio parla: Franco Vaccari in mostra a Bologna
Galleria P420, Bologna – fino al 21 marzo 2020. La dimensione del reale ha sempre fatto parte della produzione di Franco Vaccari, che storicamente ha costruito una poetica e una cifra stilistica fondate sull’hic et nunc fotografico. Ma ora si parla di sogni.
La mostra inaugurata alla galleria P420 nei giorni caldi di Arte Fiera inverte il segno rispetto alla produzione, anche teorica, di Franco Vaccari (Modena, 1936): è la rielaborazione fenomenica del passato a emergere, e lo fa con il mezzo dell’illustrazione pittorica. La produzione recente dell’artista emiliano, allestita nei due grandi cubi dello spazio, ha avuto una lunga gestazione: concepita in nuce negli Anni Ottanta sotto forma di taccuini di appunti, nasce negli ultimi anni come integrazione di pittura e stampa fotografica; il tema di elezione è l’inconscio e le sue manifestazioni, e ogni tela è l’elaborazione visiva della narrazione del sogno. La rappresentazione onirica è un topos nel Surrealismo e nella psicanalisi, ma l’autore ne rivendica la dimensione reale, attraverso una serie di interventi figurativi dalla pennellata veloce su stampa anastatica. La seconda sala ospita un video a effetto: metafora o suggestione, un asteroide incombente ci minaccia e ci grazia, spaccando di fatto la mostra in due percorsi.
Il reale è migrato nel territorio delle proiezioni mentali, ma il messaggio che ci invia da lì rimane opaco.
‒ Valeria Carnevali
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