I fumetti di Achille Perilli in mostra a Milano
Fino al 13 marzo 2020, in occasione della pubblicazione del Catalogo generale dei dipinti e delle sculture, la Galleria Tega di Milano rende omaggio ad Achille Perilli con una mostra dedicata al periodo dei suoi “Fumetti”. Una trentina di opere tra cui alcune di dimensione rilevante e di interessante storia espositiva.
Siamo negli Anni Sessanta, periodo in cui irrompe la suggestione fumettistica nel campo dell’arte. Achille Perilli (Roma, 1927) la sfiora con delicatezza, lontano dalla aggressione estetica con cui il fumetto entra nella pittura dei maestri del pop, da allora in poi. Il passaggio di Perilli è poetico. I suoi Fumetti sono ritratti dell’impaginazione, campiture di colori chiari ‒ materici e acquosi ‒ alternati ai vivi, su fondi scuri. Il disegno, uno schizzo veloce, che emerge come graffito. Freschezza pittorica e organico insieme di lievi citazioni.
Le opere del primo 1961 hanno una struttura astratta, che diviene subito richiamo all’impaginazione del fumetto. A seguire appaiono tondi, numeri liberi, e infine forme astratte al di fuori della vignetta. Sommessamente, va oltre. In un’opera del 1968 in mostra, già sfocia nell’astrazione geometrico concettuale che lo catalizzerà poi.
Perilli passa dall’informale al bidimensionale, di cui il fumetto resta un felice pretesto, per sfociare in una personale prospettiva “3D”. La visita a questa mostra è un sottile divertimento e una riflessione sulla evoluzione ‒ non solo dell’arte ‒ negli Anni Sessanta. Epoca gravida di conquiste.
‒ Antoh Mansueto
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