Una mostra di opere su china. È Giulia Napoleone a Firenze
Galleria Il Ponte, Firenze ‒ fino al 20 marzo 2020. Quindici chine inedite in bianco e nero, su carta e sull’inusuale tavola, raccontano la poetica di un’artista che, partendo da una tavolozza minimale, è sempre riuscita a toccare vette di poetica levità.
La natura astratta, siderale, infinita esplode come un fuoco d’artificio nella complessa serenità di un bianco e nero che si fa mezzo poetico per dare corpo all’ineffabile e all’invisibile. Giulia Napoleone (Pescara, 1936) traccia con certosina perizia sentieri in bianco e nero che esplorano le profondità del cosmo, ora in forma geometrica, ora in forma più astratta. Opere dense di equilibrio formale, cromatico e spirituale insieme: luce e ombra, pieno e vuoto, si affiancano e si compenetrano a formare un arabesco che diventa la mappa di un pellegrinaggio spirituale.
E, fra gli interstizi di quel minimalismo cromatico che si riduce al bianco e nero, si coglie una luminosità che a volte sfugge agli stessi colori, una luminosità filosofica inerente alla perfezione dei contorni geometrici, ma anche alla poesia della natura: il firmamento, le ombre astratte riprese dai noccioleti del viterbese. Anche guardando al cielo, non viene meno la dimensione terrena.
‒ Niccolò Lucarelli
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