Anatomia del silenzio. Valeria Cherchi in Sardegna

Museo Nivola, Orani – fino all’8 marzo 2020. Il Museo Nivola di Orani presenta la prima mostra personale di Valeria Cherchi dedicata al tema dell’omertà. Sullo sfondo delle vicende del banditismo sardo.

Anatomia del silenzio è il titolo eloquente della prima mostra personale di Valeria Cherchi (Sassari, 1986) allestita al Museo Nivola di Orani e curata da Antonella Camarda e Giangavino Pazzola.
L’artista, già indicata nel 2018 tra i venti migliori fotografi emergenti nel panorama internazionale dal British Journal of Photography e con all’attivo la partecipazione a numerose esposizioni collettive, presenta nella sua terra natale un progetto che esplora la tematica del silenzio nei fatti criminosi che hanno interessato la storia della Sardegna fino allo scorso decennio.
Coetanea di Farouk Kassam, rapito nel 1992 e tenuto ostaggio da esponenti del banditismo sardo per sei mesi, Valeria Cherchi attinge il materiale della sua indagine dai propri ricordi, dalle memorie della gente dei paesi barbaricini con cui è entrata in contatto in questi anni e dagli archivi audiovisivi della Rai per dar vita a un percorso foto-testuale che affronta il tema dell’omertà con estrema delicatezza.

Valeria Cherchi. Anatomia del silenzio. Installation view at Museo Nivola, Nuoro 2020. Photo Luca Cheri

Valeria Cherchi. Anatomia del silenzio. Installation view at Museo Nivola, Nuoro 2020. Photo Luca Cheri

LA MOSTRA DI VALERIA CHERCHI

L’allestimento studiato da Alessandro Floris, particolarmente efficace, sostiene il susseguirsi di immagini che esulano da qualsiasi intento documentaristico e che catturano sprazzi di vita quotidiana, paesaggi suggestivi e frame di riprese giornalistiche originali, in cui il silenzio, il vero protagonista, sembra essere una leggera patina che ricopre oggetti e persone. La sua presenza è infatti costituita da suggestioni, da atmosfere, ricostruite a loro volta all’interno del museo anche attraverso l’applicazione alle vetrate delle stampe di alcuni scatti.
Con un approccio mai accusatorio e privo di ogni retorica, Valeria Cherchi presenta quello che sembra essere, prima di tutto, un diario di percezioni, l’osservazione di un problema collettivo attraverso la propria interiorità e il proprio linguaggio estetico.
Parte fondamentale di questa ricerca è l’aspetto prettamente testuale ideato dall’artista, il cui messaggio di speranza per il futuro è affidato alla voce dei bambini delle scuole medie di Orani che hanno partecipato attivamente al progetto.

Camilla Mattola

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Camilla Mattola

Camilla Mattola

Camilla Mattola (Sassari, 1993) è laureata in Lingue e Culture dell'Asia e dell'Africa a Torino, indirizzo linguistico giapponese, e in Lettere, Filologia Moderna e Industria culturale a Sassari, con una tesi in museologia. Da sempre interessata alla teoria postcoloniale e…

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