Natura e manipolazione: Simone Cametti a Roma
Francesca Antonini Arte Contemporanea, Roma – fino al 30 aprile 2020. La galleria romana ospita la terza personale dell’artista Simone Cametti con il progetto “4.500 Gradi Kelvin”, accompagnato da un testo critico di Lorenzo Balbi. Una mostra che riassume le ultime ricerche dell’artista creando un percorso esplorativo tra luce e materia, tra natura e manipolazione.
“Le leggi della fisica, il rapporto tra naturale e artificiale, i limiti e le virtù dei materiali utilizzati sono l’ambiente in cui l’artista si muove e in cui inizia i suoi progetti/processi di materializzazione delle suggestioni derivate dall’esperienza nell’ambiente e con l’ambiente che lo circonda”. Così Lorenzo Balbi presenta Simone Cametti (Roma, 1982).
Natura e artificio sono messi in relazione attraverso l’elemento della luce, nel suo picco di massima visibilità e naturalità, ovvero 4500 Gradi Kelvin. Un’installazione impera nello spazio, ponendosi nell’intermezzo delle radiazioni infrarosse e ultraviolette (rispettivamente la maggiore e minore lunghezza dell’onda). I due estremi si tramutano poi in colori ricoprendo marmi di Carrara ed esaltandone le venature. Infine, la serie Splendid Gold diventa argomento di discussione tra pittura, installazione, scultura e design, dove l’attenzione è posta sulle caratteristiche fisiche del granito e della sua particolare struttura.
‒ Valentina Muzi
(La galleria risulta essere aperta su appuntamento, ma ricordatevi l’invito #restateacasa. Non equivale certo a una visita di persona, ma qui trovate tante immagini. N.d.R.)
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