Germano Celant: il ricordo dell’artista Giulio Paolini
Il grande artista Giulio Paolini racconta il suo incontro con il critico coetaneo e conterraneo Germano Celant, appena scomparso a Milano a causa del coronavirus.
Fu proprio Germano Celant a tenermi a battesimo negli anni Sessanta e ad accompagnarmi, dai primi passi fino a oggi, in una felice e condivisa avventura. Coetaneo e conterraneo (nativi entrambi di Genova nello stesso anno, il 1940) da sopravvissuto ora lo saluto quest’ultima volta, incredulo e commosso, fiducioso di ritrovarlo presto altrove in un futuro incognito (quale futuro non lo è?).
Spazio e Tempo furono proprio le coordinate assolute, ma anche concrete dell’opera d’arte che con lui ci ritrovavamo ad indicare in una identità di vedute che costituì una bella parentesi nelle confuse correnti di pensiero di quell’epoca. Idee e materiali si davano la mano nel dialogo senza fine con le immagini: ci trovavamo ad essere, insieme, autori o spettatori nella scena della rappresentazione.
Molti accadimenti si sono avvicendati nella vita di ognuno di noi: all’inseguimento di rotte e passioni diverse fummo distanti per lunghi periodi. Eppure Germano era sempre lì, pronto a rilanciare la nostra intesa con sguardo complice e rinnovate proposte: è del 1972 la nostra prima monografia insieme e del 2019 la sua ristampa… andata, ritorno, fine.
Vicini e lontani come sempre, grazie caro Germano.
Torino, 29 aprile 2020
– Giulio Paolini
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