Le iniziative di beneficenza degli artisti sono troppe? Riflessioni di Pino Boresta
Sono davvero tante le iniziative di beneficenza messe in campo dagli artisti per dare supporto in tempi di pandemia. Ma siamo certi che alcune di queste non siano strumenti per avere visibilità? Le riflessioni di Pino Boresta.
Siamo così sicuri che tutte queste iniziative di beneficenza degli artisti con le loro opere d’arte siano effettivamente forme di generosità? Specialmente quando a partecipare a queste iniziative sono artisti con nessun valore commerciale, magari proprio come il sottoscritto. A me francamente stanno facendo venire l’orticaria e non riesco a capire fino a che punto siano realmente utili, se non a chi le organizza e vi partecipa, per avere, in questo periodo di crisi e difficile visibilità, un po’ di pubblicità facile facile, a buon mercato. Sì, lo so, sono il solito criticone acido, ma ho avuto la conferma di quello che sospettavo quando in un momento di debolezza intellettuale mi sono proposto per una di queste iniziative, dove in un sussulto emotivo d’amarcord (perché, diciamo la verità, in fondo sono un romanticone), avevo visto i nomi di molti dei miei amici artisti con i quali ho fatto un pezzo di strada nel mondo dell’arte. Mi sono sentito rispondere via email che purtroppo non potevano accettare la mia offerta perché oberati da troppe richieste di artisti che volevano partecipare. Ma quanto valgono veramente questi artisti sempre pronti a regalare e a svendere le loro opere per un non nulla?
LE OPERE E GLI ARTISTI
Qualcuno mi accuserà di sconfortare, ammazzare e deprimere, così, il mercato delle opere “d’arte” caritatevoli che molti artisti stanno mettendo in atto per aiutare gli ospedali COVID-19 e non solo questi. Non preoccupatevi, non ho così tanta influenza sul mondo dell’arte, sono più bravo in realtà a farmi sempre più nemici, è questo quello in cui riesco meglio. Oltre che a regalare, da sempre, mie opere che abbandono in varie forme e progetti che molti conoscono. Perché è così che devono fare a mio avviso gli artisti che possono farlo, e che hanno la possibilità e la voglia di farlo in quanto non hanno mercato. Sì, può darsi che stia dicendo un sacco di stupidaggini, ma quante volte è accaduto questo nella storia dell’arte? O almeno così appariva? Ma state comunque pur sicuri che quelle che più contano, di mie opere, e degli altri pochi artisti veramente validi, dovete e dovrete comprarvele, e non ve le farò e faremo pagare poco. Questo non significa che quelle mie opere che avete già avuto, o avrete, la fortuna di trovare non hanno il loro giusto valore, anche perché di questo la storia ce ne ha dato ben atto e prova per artisti del passato. Ma io faccio il mio gioco, voi fate il vostro, e a perdere state sicuri saranno solo gli snobboni che giocano e non vogliono giocare con noi perché pensano di poter controllare il gioco su tutti tavoli da gioco di questo casinò dell’arte, speriamo solo che non tutti i tavoli siano truccati.
‒ Pino Boresta
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