Fase 2 delle gallerie: Studio la Città di Verona riapre con le visite guidate a numero chiuso

Visite guidate con prenotazione obbligatoria per un massimo di 8 persone solo 2 giorni a settimana per approfondire le opere in mostra, anche con aneddoti. Ne abbiamo parlato con la gallerista Hélène de Franchis

Come per i musei, anche per le gallerie il giorno 18 maggio – anzi il giorno dopo, essendo il 18 un lunedì e quindi dedicato alla pausa settimanale – rappresenterà la data di fine lockdown. Tra ingressi contingentati e uso di guanti e mascherine, c’è chi ha elaborato ulteriori strategie per permettere al pubblico di visitare in sicurezza le proprie mostre. È questo il caso di Studio la Città di Verona che, dopo aver reso accessibile in forma virtuale la collettiva sul vetro già allestita prima della chiusura per coronavirus attraverso un video, ora organizza alcune visite guidate per un numero massimo di otto persone.

courtesy Studio la Città - Verona

courtesy Studio la Città – Verona

STUDIO LA CITTÀ: COME FUNZIONERANNO LE VISITE

La galleria riapre il 19 maggio, un martedì: abbiamo pensato che tutti noi siamo stati chiusi in casa e la voglia di uscire e vedere cose nuove è tanta, ma anche la paura è tanta perché siamo tutti consci che questo virus non ci lascerà cosi facilmente, quindi l’idea delle visite guidate a numero chiuso potrebbe essere un modo piacevole per vedere la mostra della quale abbiamo fatto un video inviato a tutti i nostri collezionisti e amici”, racconta ad Artribune la titolare della galleria Hélène de Franchis. “Vedere le opere dal vero è ben diverso dal vederle su uno schermo. La luce, la dimensione, toccano la sensibilità delle persone in modo diverso e spero che il pubblico avrà la curiosità di capire se quello che avevano visto nel video darà la stessa emozione dal vero. Mi ricordo che anni fa un grande collezionista al quale avevo proposto un’opera di Fontana di grandi dimensioni mandandogli una diapositiva mi rispose: ‘devo vederla, se al naturale mi dà la stessa emozione che mi ha dato in piccolo la diapositiva, la compro’”.

courtesy Studio la Città - Verona

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STUDIO LA CITTÀ: LE MOSTRE IN PROGRAMMA

Sono state, così, programmate delle visite guidate non solo della collettiva ma anche della personale del fotografo Massimiliano Gatti, per la durata di 50 minuti, con prenotazione obbligatoria per un massimo 8 persone, nelle giornate di venerdì (dalle 13.30 alle 14.30 e dalle 16 alle 18) e di sabato (dalle 11 alle 13 e dalle 16 alle 18). “La visita guidata è un modo per approfondire le opere, chi vuole essere libero di pensare e guardare in pace verrà in visita per conto proprio. Penso di fare io le visite guidate, anche perché vorrei che fosse una conversazione e un racconto e non una lezione. Nel caso avessimo molte richieste una mia assistente mi aiuterà. Sono opere e artisti che ho scelto uno a uno per diversi motivi quindi credo di poter raccontare anche aneddoti che forse non tutti sanno”, continua de Franchis. “Inoltre ci sarà anche la mostra di fotografie di Massimiliano Gatti che non avevamo potuto installare prima della chiusura della galleria per cui non è stata fatta vedere in video. Massimiliano è un giovane fotografo che abbiamo già esposto qualche tempo fa in una mostra collettiva, ‘Archeologia del Presente’ curata da Angela Madesani. Le sue foto sono di piccole dimensioni e spesso di siti archeologici, molti dei quali sono stati distrutti. Visite guidate intese come un primo passo verso una normalità che non sarà più la stessa di sempre. “Credo che questo periodo di solitudine cambierà il nostro approccio all’arte e quindi alla vita. Gli artisti e le gallerie hanno sofferto molto in questi due mesi non solo dal punto di vista finanziario, ma soprattutto per non aver potuto comunicare e condividere le loro idee con il pubblico, tramite il loro lavoro. Dal mio punto di vista non so se si può vivere senza bellezza e senza un pensiero che trascenda dalla vita di tutti i giorni, questa è una prerogativa solo dell’arte, intesa come musica, letteratura, danza, ecc.”, conclude la gallerista che annuncia: “nei prossimi giorni organizzeremo un’asta ‘Aiutiamo gli artisti’ per far sì che i collezionisti, i visitatori delle mostre, le fondazioni, i curatori, gli amici, possano contribuire ad aiutare il mondo dell’arte e continuare a usufruire della Bellezza che gli artisti ci propongono”.

– Claudia Giraud

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Claudia Giraud

Claudia Giraud

Nata a Torino, è laureata in storia dell’arte contemporanea presso il Dams di Torino, con una tesi sulla contaminazione culturale nella produzione pittorica degli anni '50 di Piero Ruggeri. Giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2006, svolge attività giornalistica per testate…

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