La Wunderkammer dell’artista Olafur Eliasson porta gli arcobaleni tra le mura domestiche
Olafur Eliasson lancia il progetto Wunderkammer 2020 fruibile attraverso una app grazie alla collaborazione con Acute Art. Ecco come funziona.
Sono trascorsi più di sessanta giorni da quando si è deciso di applicare in tutto il mondo le restrittive misure di isolamento per contrastare il contagio da Covid-19. L’arresto forzato delle attività ha coinvolto fin dall’inizio della pandemia le Istituzioni culturali che hanno visto i propri programmi slittare di mese in mese, o addirittura annullarsi. Come vi abbiamo già raccontato e come stiamo ancora facendo nelle nostre guide un grande aiuto è giunto dal mondo del digitale che ha veicolato gran parte dei contenuti culturali, gli approfondimenti storico-artistici e le attività interattive di musei, gallerie e fondazioni. Protagonisti sono stati gli artisti; tra questi il danese-islandese Olafur Eliasson che ha giocato con meraviglia e divertimento alterando il consueto spazio domestico utilizzando elementi bizzarri come arcobaleni, soli luminosi e nuvole cariche di pioggia. Ma come si possono trasferire questi fenomeni naturali tipicamente outdoor nella dimensione intima dello spazio privato? Attraverso la realtà aumentata, grazie all’attuale collaborazione con Acute Art.
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OLAFUR ELIASSON: WUNDERKAMMER 2020
Wunderkammer 2020, così s’intitola il progetto dell’artista Olafur Eliasson (Copenaghen, 1967) che intende portare la propria peculiare dimensione immersiva tra le comuni mura domestiche. “Essere in un blocco può essere abbastanza stressante e questo potrebbe essere un modo per trovare i miracoli all’interno del tuo appartamento”, avrebbe dichiarato Eliasson aThe Art Newspaper. Diciamo anche che la fascinazione per le nuove tecnologie ha spinto l’artista a collaborare già nel 2017 con Acute Art per il progetto Rainbow, come sottolineato sul sito. Fenomeni atmosferici, piccole opere ed esperimenti condotti in studio sono resi in realtà aumentata e possono essere riprodotti tramite un’apposita app comodamente e gratuitamente scaricabile su ogni smartphone, dando l’opportunità a chiunque di divertirsi, fotografare e condividere le opere d’arte. Acute Art è una piattaforma che cerca il coinvolgimento attivo di artisti (prima di Olafur Eliasson è stata la volta di KAWS) per creare un modo completamente nuovo per sperimentare, scoprire e collezionare opere d’arte –alcune sono in vendita con tanto di certificato digitale unico di autenticità di Acute Art e dell’artista-, aprendo nuove strade non solo agli addetti ai lavori ma all’arte stessa, come spiegano ambiziosamente i titolari del progetto sulla piattaforma diretta da Daniel Birnbaum.
LA TATE MODERN DI LONDRA COMPIE 20 ANNI
Ma se parliamo di Olafur Eliasson, non possiamo non citare l’indimenticabile installazione immersiva nella Turbine Hall della Tate Modern di Londra. La grande opera intitolata The Weather Projectaveva visto una delle sale più importanti del museo londinese illuminata nel lontano 2003 con la morbida luce di un infinito tramonto. La Tate lo scorso 11 maggio ha compiuto venti anni di età: purtroppo anche per il museo inglese i festeggiamenti non hanno visto il consueto coinvolgimento del pubblico a causa del coronavirus ma anche in questo caso i social hanno avuto un ruolo fondamentale in termini di partecipazione. Per prima cosa la Tate ha pubblicato sul proprio profilo Instagram un post con una serie di foto, ricordando i progetti espositivi più significativi degli ultimi 20 anni quali Ai Weiwei con Sunflower Seeds del 2010, Yayoi Kusama con Obliteration Room, 2012, Anish Kapoor con Marsyas, 2002 (The Unilever Series) e, ovviamente, non poteva mancare Eliasson con il suo tramonto senza fine. Successivamente è stato chiesto a tutti i follower di pubblicare immagini e ricordi con l’apposito tag #TateModernTurns20.
– Valentina Muzi
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