Muore a Napoli Paul Thorel, artista pioniere delle tecnologie digitali applicate alla fotografia
Nato a Londra da padre francese e madre napoletana, Thorel è stato tra i primi artisti ad utilizzare le tecnologie digitali nella propria pratica artistica. Viveva a Napoli, dove nel 2018 ha realizzato per il Museo Madre l’opera site specific “Paesaggio della Vittoria”
È morto a Napoli a 64 anni l’artista Paul Thorel, tra i pionieri dell’utilizzo delle tecnologie digitali nella fotografia e nella pratica artistica, scomponendo le immagini in linee, tratti e righe che invitano lo spettatore a un nuovo modo di osservare l’opera d’arte. Tra le sue opere più recenti – realizzata per la sua Napoli, città in cui aveva scelto di vivere – è Passaggio della Vittoria, opera site specific del 2018 pensata per il Museo Madre, quintessenza della sua poetica e delle sue ricerche sul digitale.
PAUL THOREL. TRA ARTE E TECLOGIE DIGITALI
Nato Londra nel 1956 da padre francese e madre napoletana, Paul Thorel nasce “come pittore” – come ci racconta in questa videointervista del 2018, rilasciata in occasione della presentazione della sua opera al Madre –. Negli anni Settanta frequenta lo studio di Carla Accardi a Roma, e alla fine del decennio inizia a scoprire il mondo delle nuove tecnologie, che in quegli anni consisteva in “video analogici ed effetti speciali”, all’Institut National de l’Audiovisuel di Parigi. Iniziano così le collaborazioni con aziende informatiche, centri di produzione TV e anche università: “venivo chiamato dalle università per dire ai programmatori e agli ingegneri come strutturare i software; non dal punto di vista informatico, ma su cosa dovessero fare per lavorare e trattare le immagini”, ci spiegava nell’intervista. Negli Ottanta Thorel sperimenta le sue ricerche sulle tecnologie digitali nella pratica fotografica, e pubblica i risultati delle sue ricerche su riviste di fotografia internazionali (Aperture, Originale, Zoom, Photographies Magazine).
POETICA E PRATICA ARTISTICA DI PAUL THOREL
“La prima esigenza è stata quella di asservire la qualità tecnologica alla pratica artistica”, ci raccontava Thorel. “Per me è stata sempre un’esigenza quella di utilizzare la tecnologia… bisogna assoggettare la tecnologia al proprio lavoro”. Le tecnologie digitali sono per Thorel strumento (e mai fine) per scomporre l’immagine reale, da ricomporre poi attraverso un punto di vista distante e con sguardo visionario. È ciò che accade nei suoi Ritratti, in mostra al Castello Svevo di Bari (2002), al MANN-Museo Archeologico Nazionale di Napoli (2003) e l’Institut Français di Firenze (2009), e in Passaggio della Vittoria, progetto del 2018 per il Museo Madre a cura di Andrea Viliani con Silvia Salvati: un mosaico di 150 metri quadrati, realizzato con 1.832.400 tessere con il supporto di Mutina for Art. Il mosaico è collocato sulle pareti del passaggio che collega il Cortile Centrale del Museo al Cortile delle Sculture, un susseguirsi di linee e di orizzonti ispirati al mare e al paesaggio di Napoli. Un omaggio alla città partenopea, che Thorel aveva scelto come casa e alla cui storia culturale era anche legato: l’artista era nipote di Jeanne Carola Francesconi, scrittrice e autrice de La cucina napoletana, testo che raccoglie le ricette della tradizione culinaria della città.
– Desirée Maida
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati