L’opera di @delight_lab censurata in Cile. Il racconto
L’emergenza Covid-19 sta affamando la popolazione in Cile? Un collettivo di artisti ci fa un’opera che viene immediatamente censurata dal governo. Il racconto di Antonio Arévalo
Dopo aver visto scritta la parola FAME sulla facciata del grattacielo della telefonica di Santiago del Cile ad opera del collettivo artistico @delight_lab, i funzionari del governo locale, diventati furiosi, che hanno fatto? L’unica cosa che sanno fare: censurare e nascondere le cose, invece che affrontare i problemi. È così che – invece di consegnare cibo, congelare i pagamenti o aiutare finanziariamente le persone-, il governo ha installato un camion con luci permanenti vicino all’edificio Telefónica per proibire qualsiasi tipo di proiezione.
IL COLLETTIVO @DELIGHT_LAB CENSURATO
Tutto è cominciato il 18 maggio 2020 nel comune di El Bosque: un gruppo di cittadini è sceso in strada per protestare a causa della mancanza di aiuti e cibo in seguito all’emergenza sanitaria scatenata da COVID-19 in Cile. I telegiornali nazionali hanno mostrato in diretta come le persone abbiano bloccato il traffico con le barricate; il personale di polizia è successivamente giunto sul luogo per disperdere i manifestanti con le loro forze speciali, lanciatori d’acqua e lanciatori di gas. Gli intervistati hanno indicato alla stampa presente sul posto che ci sono molte persone che non hanno soldi per acquistare i beni di prima necessità e che nessun aiuto dal governo li ha raggiunti. È in questo clima di indignazione per la cattiva gestione durante la crisi sanitaria – insieme ad altre proteste simili nella Capitale – che la parola FAME è stata proiettata dal collettivo di artisti sulla facciata dell’edificio Telefónica, sull’emblematica torre di Plaza Italia (nel pieno centro di Santiago, oggi denominata Piazza della Dignità.
@DELIGHT_LAB: SOLIDARIETÀ E UMANITÀ
L’intervento è subito diventato virale: il martedì 19 maggio successivo, sempre sulla facciata dell’edificio, sono comparse altre parole: “Solidarietà” e “Umanità”. Tuttavia questi messaggi non hanno subito lo stesso destino della parola FAME, proiettata invece il 20 maggio e coperta successivamente da potenti luci puntate direttamente contro l’edificio, con la chiara intenzione di cancellare la parola. @delight_lab crea esperienze uniche, che durano nella memoria, utilizzando la luce come strumento artistico. Questo processo viene eseguito consapevolmente, intuitivamente e politicamente, cercando di connettersi con le persone attraverso il suono e l’immagine.
– Antonio Arévalo
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