Parte la settima edizione Biennale Gherdëina curata da Adam Budak
Inaugura ad Ortisei, in Val Gardena, la Biennale Gherdëina. Un'edizione fruibile in presenza e anche in streaming. Ecco come sarà

È tra le incantevoli Dolomiti che prende vita la Biennale Gherdëina: qui l’arte contemporanea incontra e abbraccia la bellezza incontaminata della Val Gardena. Sebbene l’emergenza sanitaria abbia messo in discussione lo svolgimento di diversi eventi culturali, la settima edizione della mostra internazionale nello spazio pubblico di Ortisei, organizzata dall’associazione Zënza Sëida, aprirà ugualmente l’8 agosto (anziché il 26 giugno) e si potrà visitare fino al 20 ottobre 2020. “È un onore essere invitato nuovamente in Val Gardena per lavorare con gli artisti e la comunità locale alla settima edizione della Biennale Gherdëina, il capitolo conclusivo di una trilogia sulla politica dell’appartenenza” spiega il curatore Adam Budak, che aveva già diretto due precedenti edizioni, From Here to Eternity nel 2016 e Writing the Mountains nel 2018, ad Artribune.

Fabien Vallos, Il dipartimento degli avvoltoi (Departimënt di valtoies), 2018, from Biennale Gherdëina VI. Public banquet, 23.06.2018 in collaboration with chef Armin Mairhofe.
BIENNALE GHERDËINA: TEMI E ARTISTI
“Il contesto di questa prossima edizione è complesso e stimolante” continua il curatore. “La crisi pandemica ci ha reso consapevoli della vulnerabilità degli esseri umani e della natura. La resilienza diventa allora una necessità primaria; le nozioni di responsabilità condivisa e di un’umiltà che modera eticamente le relazioni interpersonali hanno acquistato grande importanza nel tentativo di ridefinire la capacità di reagire e la capacità di cura”. Ebbene, come è possibile affrontare questo cambiamento etico-morale? “Credo che la Biennale Gherdëina 7 affronterà questi temi come sfide nel processo attivo di ri-creazione del mondo. Come dichiara il titolo della Biennale di quest’anno, l’atto di respirare (la vita) e quello di nominare (il riconoscimento) costituiscono la cornice di una natura politica, gli elementi essenziali di una ecologia degli altri”. Protagonisti della manifestazione saranno più di venti artisti di calibro internazionale, come Agnieszka Brzeżanska, Brave New Alps, Carlos Bunga, Pavel Büchler, Josef Dabernig, Aron Demetz, Habima Fuchs, Henrik Håkansson, Petrit Halilaj e Alvaro Urbano, Ingrid Hora, Paolo Icaro, Hans Josephsohn, Lang/Baumann, Tonico Lemos Auad, Kris Lemsalu, Sharon Lockhart, Myfanwy MacLeod, Antje Majewski (con Pawel Althamer, Alioune Diouf, Cecilia Edefalk, Pawel Freisler, Gregor Prugger u. a.), Marcello Maloberti, Franz Josef Noflaner, Paulina Ołowska, Pakui Hardware, Maria Papadimitriou, Hermann Josef Runggaldier, Marinella Senatore, Paloma Varga Weisz, Nicolas Party e Stefan Rinck.
– Valentina Muzi










Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati