Giovane arte in Sardegna. Le nuove generazioni protagoniste al Museo Nivola
Museo Nivola, Orani – fino al 17 ottobre 2020. Il Museo Nivola riapre con una mostra collettiva dedicata ai giovani artisti sardi.
Back_Up. Giovane arte in Sardegna, a cura di Giuliana Altea, Antonella Camarda e Luca Cheri, è la prima mostra post-Covid del Museo Nivola. Mentre al MAN, poco distante, si parla dei Savoia e delle influenze piemontesi nella Sardegna tra Otto e Novecento, a Orani vanno in scena le nuove generazioni dell’arte isolana: 27 gli artisti selezionati, tutti sotto i quarant’anni.
Durante il lockdown il museo ha sostenuto gli artisti in mostra con un premio, acquisendo da ognuno un’opera, ora parte di un portfolio in vendita per beneficenza. Insomma, un doppio intento solidale che giustifica la selezione ecumenica.
LA MOSTRA A ORANI
Legittimo chiedersi se abbia senso parlare di “arte sarda”, ma i curatori si affrettano a chiarire la volontà di non scadere nel regionalismo: sardi di nascita, gli artisti e le artiste di Back_Up sono sparsi tra la Sardegna, l’Italia e l’Europa. In mostra sono pochi i richiami espliciti all’isola, nel brutal-folk di Makika che risuona nello spazio espositivo e nel murale di Eleonora di Marino che punta il dito sui terreni avvelenati del Sulcis.
In linea con le recenti tendenze globali, è evidente un ritorno alla pittura e in particolare alla figurazione, con ascendenze storico-artistiche che vanno da Bosch al Surrealismo, da Novecento a Neo Rauch, dalla Metafisica al Neo-Espressionismo.
STREET ART E ILLUSTRAZIONE
Illustrazione e Street Art seguono binari paralleli ‒ molti passano con naturalezza dalla pagina al muro, con esiti diversi: le rovine urbane di Crisa, trasportate nello spazio museale, assumono una forza inaspettata, mentre Kiki Skipi dà il meglio di sé in un kamasutra tascabile, così festoso che ha pure le bandierine.
Nel complesso, la mostra restituisce un’immagine della nuova arte sarda vibrante e variegata, con tendenze differenti ma una certa aria di famiglia e alcuni temi ricorrenti, come il rapporto con la natura, che diventa metafora dei sentimenti umani.
‒ Camilla Mattola
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