La pittura di Landon Metz in mostra a Milano
Sette tele di grandi dimensioni, forme sinuose, colori tenui: la mostra di Landon Metz da Francesca Minini a Milano, visitabile fino al 31 luglio, è una lettura aggiuntiva rispetto al lavoro del giovane artista americano.
Le opere di Landon Metz dialogano con lo spazio e tra di loro. Concepite di per sé stesse e poi inserite in una composizione e in un contesto, vivono nell’incontro con lo spettatore, incoraggiando ogni volta una conversazione più ampia e profonda.
Originario dell’Arizona, Landon Metz (1985) vive a Brooklyn. Circondato da piante, sotto la luce naturale assembla la tela usando materiali organici per tessuto e cornici, traccia a matita il contorno dell’immagine, una forma semplice, e diluisce i pigmenti in bottiglie di plastica. Un lento rituale di preparazione a cui si affianca un’azione performativa molto veloce: la vernice viene fatta gocciolare sulla superficie bianca, direzionata con spugne prima che possa, in pochi secondi, asciugarsi, rivelando sfumature non programmabili né ripetibili e interagendo con la materia in modi sempre diversi.
Un ordinato e ripetitivo susseguirsi di azioni genera, a contrasto, un finale unico percepibile dall’incontro diretto: all’apparenza uniformi, le campiture di colore rivelano da vicino l’aspetto manuale e le opere, una volta messe in relazione tra loro, sembrano non innescare alcun tentativo di serializzazione, agendo piuttosto come singoli frammenti, parte di una composizione, poetica, musicale, coreografica.
‒ Barbara Bolelli
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