A Milano le realtà culturali di Zona Monti fanno rete e formano un circuito condiviso
Le gallerie, le fondazioni e l’archivio che sorgono in zona Monti a Milano si uniscono per fare rete e creare un percorso condiviso. Si parte il 30 settembre con due itinerari.
Per contrastare la crisi economica e il parziale svuotamento delle città, una delle strategie adottate in questa nuova stagione autunnale è quella di far rete tra gallerie e istituzioni appartenenti allo stesso distretto. Lo hanno fatto i musei del sestiere Dorsoduro a Venezia, come riportato recentemente sulle colonne di Artribune, fondando il Dorsoduro Museum Mile. E se nell’epoca pre-Covid le gallerie della città si coordinavano in appositi distretti, inaugurando la stessa sera e animando le strade con fiumi di visitatori, ora puntano su altri tipi di proposte, come una comunicazione condivisa e percorsi che passino attraverso le diverse realtà coinvolte. È il caso di Zona Monti a Milano, inserita nel circuito MuseoCity di Milano, una nuova rete nata per potenziare la visibilità dei singoli partecipanti e offrire una proposta culturale appetibile.
NASCE ZONA MONTI A MILANO
Si tratta dell’area che circonda via Vincenzo Monti, un’elegante e lunga strada caratterizzata da palazzi tipici della abbiente borghesia ottocentesca: il distretto si estende tra alcuni punti di riferimento di Milano, come l’Arco della Pace, Conciliazione, Santa Maria delle Grazie e Cadorna. Della nascente Zona Monti, invece, fanno parte le gallerie Federico Luger, Officine Saffi, Podbielski Contemporary, Galleria Tonelli, Viasaterna, Pananti Atelier(sede della storica Casa d’Aste Pananti), l’Archivio Vincenzo Agnetti oltre a Fondazione Piero Portaluppi e Fondazione Stelline. L’inaugurazione è prevista per il 30 settembre 2020 e si svolgerà attraverso due passeggiate d’architettura all’aperto dal titolo Maestri milanesi tra anni Venti e Dopoguerra, guidate da Maria Vittoria Capitanucci, storica dell’architettura e docente al Politecnico di Milano, con un intervento di Marco De Michelis. Nel percorso saranno raccontati alcuni esempi emblematici della storia architettonica milanese, in particolare legata a questa parte della città. Gli itinerari sono differenti: il primo partirà alle 18 dall’Archivio Vincenzo Agnetti, mentre il secondo alle 18.50 da Viasaterna.
LE MOSTRE DI ZONA MONTI A MILANO
Oltre alle passeggiate, mercoledì 30 settembre ci sarà un’apertura coordinata e continuativa di tutte le realtà di Zona Monti, dalle ore 12 alle 22. Per l’occasione, la galleria Federico Luger inaugura il suo nuovo spazio di via Saffi con una mostra collettiva di artisti internazionali. A pochi passi, le Officine Saffi mettono in relazione le opere dell’artista cinese Yewen Dongdel tedesco Johannes Nagel, mentre da Viasaterna prosegue la personale del giovane artista messicano CristóbalGracia. Una collettiva anche negli spazi di Podbielski Contemporary, galleria dedicata alla fotografia nata nel 2019, con il titolo Pleasure Garden; Pananti Atelierospita unapersonale di Ferruccio Ascari, mentre la Galleria Tonelli celebra Lucio Fontanacon carte, ceramiche e tele a partire dagli anni ’20 fino agli anni ’60. Tra le istituzioni private della zona, è presente l’Archivio Vincenzo Agnetticon la mostra Ovunque lo accompagnava il racconto,con opere dell’artista tra 1978 e il 1980. La Fondazione Piero Portaluppi, nata per promuovere lo studio dell’architettura, delle arti grafiche e dei fenomeni culturali, è visitabile nella sua sede in un edificio progettato dal celebre architetto alla fine degli anni trenta, all’interno dei locali che ospitavano il suo studio. Alla Fondazione Stelline, infine, sarà possibile vedere la mostra Ganga Ma, che raccoglie la decennale ricerca di Giulio Di Sturco sul fiume Gange.
PROMUOVERE LE REALTÀ ARTISTICHE DI ZONA MONTI A MILANO
“Zona Monti nasce dalla volontà di valorizzazione il tessuto culturale e artistico di un’area di Milano in cui importanti realtà pubbliche e private convivono fianco a fianco con i capolavori medievali, rinascimentali e del Novecento dell’arte e dell’architettura lombarde”, spiegano gli organizzatori, “dando la possibilità di riscoprire il quartiere attraverso un dialogo sinergico tra le sue gallerie private, fondazioni, archivi e punti di interesse che verranno progressivamente invitati a prendere parte al progetto e condividerne la visione”. Per info e prenotazioni, rivolgersi all’indirizzo [email protected].
– Giulia Ronchi
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