Come sarà l’autunno del Macte di Termoli? L’intervista

Prosegue l’inchiesta di Artribune sull’autunno dei musei italiani. Per il Macte di Termoli, gioiellino del Molise, la parola va a Caterina Riva, neodirettrice e Paolo De Matteis Larivera, Presidente.

 

Come sarà l’autunno dei musei italiani? È una domanda che in tempi di post Covid, se così si può dire, e arrivati ormai ad una Fase numericamente indefinita, si pone tutto il settore e gli addetti ai lavori. Con coloro che guidano questo mondo, direttori e presidenti, analizziamo il prossimo futuro e la scorsa stagione. L’inchiesta prosegue con il Macte di Termoli, che in primavera 2020 ha festeggiato il primo anno di vita. Rispondono la neo e prima direttrice del museo Caterina Rivae il Presidente Paolo De Matteis Larivera al quale spetta il compito di tirare un primo bilancio.

Macte, la mostra di Nanda Vigo

Macte, la mostra di Nanda Vigo

Come sarà l’autunno 2020 per il tuo museo?
Caterina Riva: un autunno caldo d’inizi, ricerca e ambientamento.

Cosa ti aspetti da questa stagione che inizia?
Tutto, dato che coincide con l’inizio da direttrice del MACTE. Imposterò in questi mesi tutto quello che è il motore del museo per avviare il programma espositivo ad inizio 2021. 

Cosa invece ti preoccupa di più?
Bisognerà essere responsabili e reattivi rispetto alle circostanze che si presenteranno. 

Che attività hai in programma?
Un calendario di incontri che approfondiscano opere ed artisti della collezione MACTE ma anche che cominciano ad introdurre nuovi linguaggi e ricerche dell’arte contemporanea.

Caterina Riva

Caterina Riva

Farai delle modifiche ai tuoi progetti iniziali per adattarli alla situazione in corso?
Piuttosto cercherò di osservare come meglio lavorare negli spazi e con le iniziative del museo in sicurezza. 

Quali pensi che saranno le sfide che i musei dovranno affrontare nel prossimo futuro?
Pensare a una digitalizzazione come a un nuovo linguaggio artistico, e in parallelo continuare a costruire esperienze espositive curate nel tempo e nello spazio oltre a tener conto dei corpi delle persone.  

Diamo i numeri: come è andata dalla riapertura in termini di pubblico?
Paolo De Matteis Larivera: abbiamo riscontrato un significativo incremento degli accessi alle aree espositive museo, che hanno compensato la contrazione dei numeri derivante dalla sospensione delle attività seminariali.

Quale è stata la cosa più bella da quando hai riaperto?
Si è positivamente riscontrata la correlazione tra l’introduzione della gratuità dell’ingresso al museo e l’incremento delle vendite dei cataloghi della mostra, a testimonianza della propensione dei visitatori a contribuire comunque alle attività del museo. 

Cosa chiedi alla politica in questo momento comunque difficile?Caterina Riva: di ricordarsi della cultura e dei suoi operatori, mettendola al centro e non in coda alle discussioni politiche, è da qui che riparte un paese che costruisce il suo rinascimento.  

Consigliaci un libro per inaugurare la stagione.
Intimations di Zadie Smith uscito da poco in italiano come Questa strana e incontenibile stagione(tradotto da Martina Testa per Big Sur, 2020): l’ho letto d’un fiato. Smith ha scritto questa raccolta di saggi lucidi e taglienti nei mesi del lockdown cimentandosi con ansia, arte e politica, sullo sfondo degli scontri razziali negli Stati Uniti.  

 Santa Nastro

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Santa Nastro

Santa Nastro

Santa Nastro è nata a Napoli nel 1981. Laureata in Storia dell'Arte presso l'Università di Bologna con una tesi su Francesco Arcangeli, è critico d'arte, giornalista e comunicatore. Attualmente è vicedirettore di Artribune. È Responsabile della Comunicazione di FMAV Fondazione…

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