Le scultografie di Daniele Papuli in mostra a Lecce
La declinazione delle emozioni che viaggiano attraverso i circuiti mentali e gli universi percettivi e la reinterpretazione dello spazio sono i temi chiave della ricerca di Daniele Papuli. In mostra al FANS di Maglie con le sue sculture in carta dalle vivide cromie e dalle forme sinuose.
La levità, la morbidezza e la vivida policromia delle flessuose sculture in carta, la rappresentazione, attraverso le forme geometriche della natura, dei circuiti mentali che rispecchiano le emozioni negative, l’incantesimo generato dal “mimetismo materico” che – sfiorando il linguaggio del design contemporaneo per approdare alla peculiarità a-funzionale dell’opera d’arte ‒ conduce alla catarsi della psiche. Sono queste le caratteristiche essenziali dell’universo di Daniele Papuli, classe 1971, artista originario di Maglie, in provincia di Lecce, ma di casa a Milano, che presenta la personale Scultografie ‒ a cura di Carmelo Cipriani ‒ in programma fino al 23 dicembre al FANS, Fansinaptico, la Fondazione per l’Arte e le Neuroscienze di Francesco Sticchi a Maglie.
LA MOSTRA DI PAPULI A MAGLIE
Di fronte all’angoscia esistenziale derivante, come spiegava Sartre, dalla condizione umana di “progetto gettato” dalle illimitate possibilità, o al cospetto della paura e dell’ansia, emozioni comunque funzionali alla sopravvivenza, Papuli reinterpreta lo spazio ponendosi, a tratti con spirito ludico, quale generatore di visioni ricche di energia vitale che rompono l’ordinario piano percettivo, in linea con il viaggio tematico sul rapporto tra neuroscienze e arte contemporanea intrapreso dal Fansinaptico. Dopo aver sperimentato, nella sua ricerca artistica, pietra, legno e gesso, Papuli approda, nel 1995, alla carta, rivoluzionando la concezione tradizionale della scultura: ecco, dunque, l’uso di fogli di giornali, nastri naturali o sintetici, fibra di poliestere per la creazione delle sue opere- installazione dalle sfolgoranti e intense cromie.
LE OPERE DI PAPULI
Dai cerchi Intondo R&B, dalle ondulazioni rosso vivo e blu elettrico, agli Upsidedown, le magnetiche forme-vaso che richiamano la forma della spirale a strisce dai colori psichedelici, che contraddistinguono anche le Talee e le Sphore; dal Cartangolo sui toni dell’arancione, che ricorda la struttura del tronco d’albero tagliato, all’installazione a parete Librivisionomie, fino ai Pual, grandi cerchi con frange in fibra di poliestere colorata, cucita e lavorata a mano. Per giungere alla più poetica installazione sculto-grafica site specific, il Cartoframma blu.
‒ Cecilia Pavone
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