La Triennale di Milano e la Fondation Cartier di Parigi stringono una partnership culturale

Condividendo la stessa visione sulla promozione dell’arte contemporanea, l’istituzione pubblica milanese e quella privata parigina stringono una collaborazione di otto anni. Si inizia con la mostra di Claudia Andujar, The Yanomami Struggle, ospitata negli spazi della Triennale di Milano.

In questi ultimi anni abbiamo visto diverse collaborazioni tra pubblico e privato che hanno dato vita a progetti notevoli. La partnership culturale che da oggi unisce la Triennale di Milano e la Fondation Cartier pour l’art contemporain di Parigi non vuole essere da meno. L’accordo stipulato consiste in un ponte di supporto e comunicazione culturale che attraverserà le due città europee, portando avanti una visione comune della creazione artistica contemporanea sulla base di un programma multidisciplinare e di apertura internazionale. Al suo interno, troveranno spazio arte contemporanea, architettura, design, moda, cinema, scienza e filosofia. E ancora, uno spazio di 1.300 mq all’interno del museo milanese sarà dedicato alla presentazione di mostre concepite in stretta collaborazione tra le due istituzioni o ispirate alla programmazione della Fondation Cartier a Parigi. Quest’ultima intrattiene già da tempo uno stretto rapporto con la scena artistica italiana, in particolare con Alessandro Mendini, Enzo Mari, Andrea Branzi, Giuseppe Penone, e ultimamente con Formafantasma, protagonisti di una mostra ospitata nella fondazione parigina.

Triennale Milano

Triennale Milano

TRIENNALE DI MILANO E FONDATION CARTIER: UNA PARTNERSHIP DI VISIONE EUROPEA

L‘inizio di un percorso molto denso e proficuo e anche un esempio emblematico di un ente privato e pubblico in una dimensione europea”. Così introduce la conferenza stampa l’ambasciatore francese Christian Masset nella sfarzosa sede diplomatica romana, lasciando poi la parola al Presidente della Triennale di Milano Stefano Boeri e il Direttore Generale della Fondation Cartier Hervé Chandès. “Una collaborazione assolutamente inedita” esordisce Stefano Boeri “poiché stipulata tra un soggetto pubblico e uno privato come la Fondazione. Condividiamo una storia importante e di livello internazionale nel contesto dell’arte contemporanea. In Europa ancora non si era vista una sinergia simile, se poi consideriamo il periodo politico, culturale ed economico senza precedenti! Queste due istituzioni, accumunate nei valori e nelle visioni, credo che diano davvero un segno di speranza. Diciamo che la collaborazione non si è concretizzata solo con la mostra che avrà luogo a metà ottobre, ma era già nata con una delle esposizioni più belle avute alla Triennale che si è chiusa nell’agosto del 2019, Broken Nature, dedicata alla natura. Insomma, lo potremmo definire un investimento a lungo termine dove si ragiona e si lavora assieme”. “Questo partenariato è inedito” ribadisce il Presidente della Fondazione Cartier pour l’art contemporain “perché è a lungo termine. Altrimenti, come potremmo costruire? C’è bisogno di qualcosa di solido che ha bisogno di tempo e di prospettiva, questi sono elementi fondamentali. In un’epoca instabile come la nostra, questo è essenziale. Altro elemento importante è l’affinità che ci contraddistingue, ovvero quella voglia di direzionarci verso l’ignoto senza alcuna paura. Inoltre, c’è da dire che il progetto non è solo franco-italiano, ma europeo, capace di dare una prospettiva strategica e tangibile”.

Fondation Cartier pour l'Art Contemporain ©SilviaNeri

Fondation Cartier pour l’Art Contemporain ©SilviaNeri

TRIENNALE DI MILANO E FONDATION CARTIER: TRE MOSTRE PER UNIRE MILANO E PARIGI

Ci sono queste tre prime mostre: la prima di Claudia Andujar e l’altra (in primavera 2021) ‘Les citoyens’ di Guillermo Kuitca. Infine, la terza sarà la prima esposizione di un artista francese a cui tengo molto perché sarà interamente concepita e progettata per Milano e poi si sposterà alla Power Station of Art di Shangai”, continua Hervé Chandès, che sottolinea, “devo dire che l’idea è stata di Stefano. È venuto a Parigi per condividere il suo pensiero. È vero, ci conoscevamo e conoscevamo già il lavoro svolto in Triennale, ma oggi è necessario lavorare e collaborare per portare avanti i progettiQuindi, sinergia e collaborazione, visioni comuni e collaborazioni con artisti e scienziati ci mostrano un mondo dove tutto è possibile, soprattutto quello che ignoriamo“.

TRIENNALE DI MILANO E FONDATION CARTIER: UNA MOSTRA COME TAGLIO DEL NASTRO

A sancire l’unione delle due istituzioni è la prima mostra Claudia Andujar, The Yanomami Struggle. La lotta Yanomami, ospitata negli spazi della Triennale di Milano dal 17 ottobre 2020 al 7 febbraio 2021. L’artista brasiliana, sin dagli anni ’70, ha dedicato la sua vita a fotografare e proteggere gli Yanomami, uno dei più grandi gruppi indigeni del Brasile, ora sono più che mai minacciato dai minatori d’oro illegali e dalla pandemia Covid-19. La curatela è firmata da Thyago Nogueira, Direttore del Dipartimento di fotografia contemporanea dall’Instituto Moreira Salles in Brasile. Più di 300 scatti in bianco e nero (con molti inediti), un’installazione audiovisiva, documenti storici, nonché i disegni e un filmato realizzato dagli artisti yanomami arricchiranno il percorso espositivo, dando risalto ad un contesto di crisi umanitaria e ambientale che non intende placarsi. “Sono connessa agli Indiani, alla terra, alla lotta per i diritti fondamentali”, afferma Claudia Andujar. “Tutto questo mi commuove profondamente. Ogni atomo è essenziale. Forse ho sempre cercato la risposta al significato della vita in quella essenzialità. E sono stata condotta là, nella giungla dell’Amazzonia, proprio per questo motivo. È stato uno stimolo. Alla ricerca di me stessa”.

-Valentina Muzi

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Valentina Muzi

Valentina Muzi

Valentina Muzi (Roma, 1991) è diplomata in lingue presso il liceo G.V. Catullo, matura esperienze all’estero e si specializza in lingua francese e spagnola con corsi di approfondimento DELF e DELE. La passione per l’arte l’ha portata a iscriversi alla…

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