L’equilibrista dei coriandoli. Aldo Spinelli a Milano
Attorno al tema del coriandolo si sviluppa una personale assolutamente sistematica di Aldo Spinelli, artista concettuale che coniuga gioco e razionalità, non-sense e concettuale negli spazi della Galleria Monopoli a Milano.
Aldo Spinelli (Milano, 1948) è “un equilibrista che si regge sulle parole per fare dell’arte un gioco e del gioco un’arte”. Si autodefinisce così questo artista che del progetto e dello studio ha fatto la parte preponderante della sua indagine tra ordine e disordine, regole e apparenti casualità, paradossi e pluralità, che contrassegnano la sua ricerca da oltre quattro decenni. L’arte, per Spinelli, è un presupposto d’indagine che intende puntare una lente d’ingrandimento sulla parola, e quindi sulla comunicazione, e su alcune leggi che dominano la percezione dello stato delle cose. Spinelli si diverte però a rintracciare altre vie, rompendo le regole e ponendosi come un ponte tra esse e la loro interpretazione.
LA MOSTRA DI ALDO SPINELLI A MILANO
La mostra della Galleria Monopoli – sempre attenta ai focus sui maestri della storia dell’arte non adeguatamente valorizzati dal sistema – si concentra sui coriandoli, materia di per sé giocosa ed effimera che Spinelli adotta per differenti interventi. 26136 coriandoli – “i giorni di consistenza della mia vita”, li definisce Spinelli – costituiscono una sorta di autobiografia nell’orbita di una impegnata leggerezza. Non a caso Flaminio Gualdoni afferma che “nel clima feticistico che ci attanaglia, piace pensare al cortocircuito per cui questi lavori nullificano la propria presenza fisica dichiarando la propria ragion d’essere nell’assenza dichiarata di valore, abilità, unicità, eccetera”. Tra oggettualità ed evanescenza emerge così il Vero dalla copia, che è il titolo del progetto.
‒ Lorenzo Madaro
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