Un appello per salvare la natura. Emily Jones a Firenze

Quella di Emily Jones, in mostra allo Spazio Veda di Firenze, è una installazione site specific dall’estetica suggestiva e dal profondo afflato umanistico. Dove la fragilità del corallo diventa simbolo dell’accanimento dell’umanità sulla natura indifesa.

La recente pandemia, purtroppo ancora in corso, ha puntato l’attenzione sul disequilibrio nell’ecosistema causato dalle attività invasive dell’umanità. Nemmeno le profondità oceaniche sono risparmiate dall’inquinamento. Il corallo è purtroppo uno degli esseri viventi marini più a rischio di sopravvivenza nel medio periodo.

EMILY JONES E L’AMBIENTE

Partendo proprio da questo piccolo ma importante organismo biologico, Emily Jones (Sydney, 1988) ha realizzato un’installazione ecosostenibile, con materiali naturali e di recupero, che rappresentano una delle strutture artificiali poste a ridosso della barriere coralline danneggiate per favorirne il ritorno allo stato naturale. Creando con fili di cotone intessuti all’uncinetto ogni singolo corallo, l’artista ci mostra come si possa fare arte a “impatto zero”. La fragilità dell’ecosistema marino è specchio di quanto accade sulla terraferma, e Jones invita l’umanità a ripensare completamente uno stile di vita aggressivo e dannoso.

Niccolò Lucarelli

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Niccolò Lucarelli

Niccolò Lucarelli

Laureato in Studi Internazionali, è curatore, critico d’arte, di teatro e di jazz, e saggista di storia militare. Scrive su varie riviste di settore, cercando di fissare sulla pagina quella bellezza che, a ben guardare, ancora esiste nel mondo.

Scopri di più