Riflessioni sull’inumano. Tre artisti a Barletta
La disumanità invade i sotterranei del castello di Barletta, con un’amara riflessione sulla società dei tempi moderni, raccontata attraverso le voci di Kendell Geers, Oleg Kulik e Andres Serrano. Tre artisti con diversi stili e linguaggi, ma che convergono tutti verso uno stesso tema: la trasfigurazione della coscienza umana.
Nata nell’ambito del Circuito del Contemporaneo, la mostra Inhuman, a cura di Giusy Caroppo, svela sin da subito la sua natura dissacrante. Nei cunicoli del castello, sede che ben si presta all’arte contemporanea per la sua forte matericità strutturale, si snodano le opere di Oleg Kulik, artista visivo e attivista politico che propone attraverso i suoi lavori una profonda riflessione sul rapporto tra uomo e società: emblematici i video in cui interpreta un cane alle prese con il mondo esterno, un chiaro riferimento all’unicità dell’essere umano schiacciato dalla globalità della società contemporanea che impone confini e status da rispettare.
LE OPERE DI SERRANO E GEERS
La forte disumanizzazione dei sentimenti è descritta anche in chiave antropologica attraverso le composizioni di Andres Serrano nel progetto fotografico in cui si percepisce l’eco della tortura perpetrata sui soggetti protagonisti dei ritratti e sottolineata dalla drammaticità della luce radente che taglia come un rasoio i corpi che porteranno per sempre il segno di questi abusi. Infine il sudafricano Kendell Geers sollecita la coscienza dello spettatore ed evidenzia i simboli del potere politico ed economico frutto della globalizzazione, trasformandoli in simulacri moderni da venerare in un volontariamente malcelato significato sottaciuto che destabilizza il nostro giudizio.
UMANITÀ E CONSAPEVOLEZZA
Nell’intento di smuovere la coscienza collettiva, Inhuman accompagna il pubblico in un percorso di consapevolezza su tematiche apparentemente scontate e superficiali entrate nella quotidianità dell’uomo moderno, frutto invece di una profonda riflessione e che, analizzate singolarmente, riaffiorano liberando dubbi e angosce necessari per il vero cambiamento comune.
‒ Isabella Battista
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