Contro le verità assolute. Kendell Geers a Milano
La M77 Gallery di Milano accoglie le opere di Kendell Geers: una riflessione sul valore della verità e sui significati ambigui che spesso evoca.
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OrnAmentum’EtKriMen è la personale di Kendell Geers (Johannesburg, 1968) a cura di Danilo Eccher, presentata dalla M77 Gallery di Milano. Artista, ma anche attivista, si colloca fin da adolescente nelle prime file della lotta contro l’apartheid nella sua condizione di “afrikaner”, africano bianco. La sua arte è permeata dal rifiuto delle verità assolute: in ogni concetto è insita un’ambivalenza, un nuovo possibile significato. Nel trittico di neon Terrorealismus (2003) le lettere iniziali si spengono a intermittenza in un altare visivo che dimostra questa bipolarità: D-ANGER, T-ERROR, B-ORDER. Nella serie Les Fleurs du Mal (2018-20) le fotografie di incantevoli fiori vengono manipolate fino a sembrare dei fori di proiettile. La stessa parola BELIEVE contiene la parola LIE.
KENDELL GEERS E L’ORNAMENTO
L’ornamento, considerato come un’esperienza passiva dell’arte, è un crimine nella misura in cui ci riduce al solo utilizzo superficiale della vista. L’arte deve essere esperita con tutti i sensi e con tutto il corpo per adempiere al suo potere curativo e sciamanico, come una febbre irruenta che guarisce un potente virus. L’utilizzo di vetri rotti, manganelli, mattoni crea opere esplicitamente violente, graffianti, blasfeme che disertano i dogmi e l’Amen contenuto nel titolo, imponendo allo spettatore una costante partecipazione del corpo e dello spirito.
‒ Martina Massimilla
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