Fotografia come scultura. Manuel Scrima a Milano
Fabbrica Eos, a Milano, ospita le opere fotografiche di Manuel Scrima. Una interpretazione del corpo a cavallo tra luce e materia.
La fisicità inserita nella forma chiusa del quadrato: Disembody di Manuel Scrima (Cremona, 1977) presenta una selezione di fotografie realizzate tra il 2012 e il 2020. Otto anni di ricerca per scegliere accuratamente soggetti e materiali su cui riprodurre le immagini, lastre di vetro e lastre di plexiglass inserite in cornici minimaliste, con diverse gamme cromatiche dal blu al verde, per le opere di grande dimensione, e altri colori nei piccoli formati che compongono un tappeto a mosaico o tessere sparse sulle pareti della galleria.
Una singolare sintesi estetica, per la cura di Chiara Canali, in cui Scrima unisce il personale percorso di artista e viaggiatore a quello di fotografo di moda. Una ricerca che recupera elementi della tradizione fotografica del Novecento. Oltre ai rayogrammi di Man Ray, basti citare le pose di linee e forme di František Drtikol, che fece del corpo il fulcro della sua fotografia, indugiando proprio nell’uso delle sfumature e dell’attrazione tra luci e ombre.
‒ Silvia Scaravaggi
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