Anche Bach mi ha salvato. La mostra di Antonello Viola a Roma
Antonello Viola presenta la sua quarta personale presso la galleria di Francesca Antonini a Roma, intitolata “Anche Bach mi ha salvato”. Nei sette lavori inediti, come nell’installazione ambientale in vetro, strati di colore si danno battaglia sulla leggera carta di riso giapponese, trovando una vincente armonia sigillata dalla foglia d’oro.
Nei nuovi lavori di Antonello Viola (Roma, 1966) si nota una processualità lenta, morbida, dove il sentire profondo si fa colore, segno e materia. Di questa “battaglia” cromatica, combattuta su carta di riso giapponese, sono testimoni i bordi, dove si scorgono tonalità azzurre, cremisi e brune. A custodire le cicatrici dei tumulti interiori ci sono le velature compatte in foglia d’oro che, come scrigni, le proteggono dall’impetuoso scorrere del tempo.
Lì dove il tappeto prezioso si stende e irradia la luce, “l’artista inizia un meticoloso processo di scavo […] che lascia emergere, in piccole aree e lungo i margini, gli strati sottostanti, la vita materiale del dipinto”, scrive Davide Ferri nel suo testo critico. Ad accogliere le stratificazioni irregolari è anche il vetro nell’installazione ambientale nella grande sala, donando luce e volume ai dipinti e armonizzandosi con i restanti lavori.
‒ Valentina Muzi
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati