La vitalità del dialogo. Sabina Mirri e Verde Edrev a Roma

Sabina Mirri torna alla galleria Alessandra Bonomo di Roma con un nuovo dialogo. E questa volta accanto a lei c’è Verde Edrev.

Dopo un primo dialogo con Sandro Chia (Gonna be a cult character), ricordiamo che durante l’opening  Luigi Ontani lasciò un confetto dorato in un ripiano della struttura attorno alla quale ruotava tutta l’esposizione e che rappresentava lo studio dell’artista – ispirato dal San Girolamo di Antonello da Messina nel 2014 per essere realizzato ed esposto nell’Inventario (provvisorio) dello studio d’artista qualche anno dopo (2017) –  inteso anche e soprattutto come estroflessione mentale dell’artista, Sabina Mirri (Roma, 1957) torna alla galleria Alessandra Bonomo di Roma con un nuovo imperdibile appuntamento collegato, questa volta, a Verde Edrev (al secolo Verde Cordero di Montezemolo, Firenze, 1995).

LA MOSTRA DI EDREV E MIRRI A ROMA

Accanto ai pungenti conigli antropomorfizzati di Mirri e al suo mondo che rende tutto cromaticamente croccante, pungente, erotico, accattivante come un incidente oftalmico che ci fa mordere le labbra dal desiderio irrefrenabile di continuare e magari ritornare a guardare (imperdibile l’angolo-altarino del gin Monkey 47 con pila-basamento di libri fondamentali e alcuni collage come il Senza titolo che verticalizza una domestica vista dall’alto), troviamo ora, con Tell me more, Verde Edrev, che entra nel mondo privato (lo studiolo appunto) e pubblico (la galleria) di una collega che giovanissima era entrata nel mondo dell’arte con una prima personale alla Galleria La Margherita di Roma (1976), per elaborare un nuovo racconto gustosamente aperto al colore della spietata topia, al calore del corpo, alla nudità, al riconoscimento e alla diversità.

Antonello Tolve

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Antonello Tolve

Antonello Tolve

Antonello Tolve (Melfi, 1977) è titolare di Pedagogia e Didattica dell’Arte all’Accademia Albertina di Torino. Ph.D in Metodi e metodologie della ricerca archeologica e storico artistica (Università di Salerno), è stato visiting professor in diverse università come la Mimar Sinan…

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