Una poesia muta. Stefano Di Stasio in mostra in Campania
Nuova personale di Stefano Di Stasio alla Galleria Centrometriquadri di Santa Maria Capua Vetere. Con un progetto suggestivo sulle città invisibili.
Il pensiero e l’opera di Stefano Di Stasio (Napoli, 1948), sin da quell’indimenticabile Autoritratto del 1977, è racchiuso, forse, in una sua frase illuminante: “Considero la pittura come pensiero per immagini, non pensiero che usa immagini”. Tutta la sua opera, infatti, a partire dalle prime manovre svolte nell’ambito dell’Anacronismo, si concentra attorno a un bildhafte Denken che tiene conto, come del resto possiamo appurare anche in questa nuova mostra alla Galleria Centometriquadri Arte Contemporanea di Santa Maria Capua Vetere accompagnata da una nota critica di Rita Fusco, sul ritorno (inteso anche come resistenza) alla tradizione pittorica e agli strumenti del dipingere che sono parte di un racconto interiore, di una luminosa eterotopia.
Con Le città invisibili troviamo oggi, da Sergio Gioiello, in galleria, una piccola antologia di lavori realizzati orientativamente tra il 2010 e il 2011 – La via del gigante (2010), Meta della vita (2011) e Prime luci (2011) ne sono alcune – dove è possibile percepire un sottofondo elegiaco che rende tutto, rilkianamente, eterno e dolce: e che trasforma le cose della vita in piacevoli emblemi poetici, in rebus da decifrare.
‒ Antonello Tolve
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