Rodin/Arp: i due giganti della scultura a confronto alla Fondazione Beyeler di Basilea

Le opere materiche di Rodin e quelle estremamente sinuose – fino a sfiorare l’astrattismo – di Arp vengono messe a confronto in una delle più grandi mostre sulla scultura mai organizzate dalla fondazione svizzera, dal 13 dicembre 2020 al 16 maggio 2021.

Da una parte Auguste Rodin (1840-1917), l’antagonista del neoclassicismo di fine Ottocento. Dall’altra Hans Arp (1886-1966), il dadaista che ha scompaginato le regole della scultura tra le due guerre della prima metà del Novecento, astraendo i corpi e levigandone le forme. Per la prima volta, una mostra museale mette a confronto la produzione di questi due grandi protagonisti della scultura, analizzando le contingenze e le differenze formali nelle opere più note. Si tratta di Rodin / Arp, in programma dal 13 dicembre 2020 al 16 maggio 2021 alla Fondation Beyeler di Basilea: una grande mostra organizzata in collaborazione con l’Arp Museum Bahnhof Rolandseck di Remagen, in Germania e il Musée Rodin di Parigi. Curata da Raphael Bouvier, raccoglie 110 opere provenienti da collezioni private e musei internazionali.

Hans Arp, Torso Garbe, 1958, Collection privée, © 2020, ProLitteris, Zurich. Photo: © Manolo Mylonas

Hans Arp, Torso Garbe, 1958, Collection privée, © 2020, ProLitteris, Zurich. Photo: © Manolo Mylonas

RODIN E ARP ALLA FONDAZIONE BEYELER

Il punto di partenza della mostra – una delle più ampie mai allestite alla Fondazione Beyeler – consiste in due omaggi di Harp dedicati al suo predecessore: Automatic Sculpture (Homage to Rodin) e il suo poema del 1952 Rodin, mettendo in risalto anche la vena poliedrica dell’artista svizzero. Il percorso prosegue attraverso un dialogo serrato, che mette in luce i riferimenti, le ricerche, l’approccio alla forma, le contingenze e le differenze tra i due scultori. Particolare è l’attenzione alle tematiche comuni, quali la creazione, la crescita, la trasformazione e il decadimento, espressi attraverso corpi umani, animali o vegetali, oltre a influenze letterarie come la mitologia antica o la Divina Commedia di Dante. Entrambi gli artisti erano interessati alla nozione di vitalità come tema filosofico, a cui hanno dato espressione in modo differente nei soggetti rappresentati: da un lato la forza di una materia imponente, massiccia, esasperata, e dall’altra la sinuosità e la sensualità di volumi quasi totalmente privati di figurazione. La mostra raccoglie opere semi sconosciute dei due artisti quanto opere note al grande pubblico, come Il Pensatore e Il Bacio di Rodin o Ptolemy e Torso di Arp.

HANS ARP, PTOLEMÄUS III, 1961, Kunstmuseum Basel © 2020, ProLitteris, Zürich Photo: Martin P. Bühler

HANS ARP, PTOLEMÄUS III, 1961, Kunstmuseum Basel © 2020, ProLitteris, Zürich Photo: Martin P. Bühler

IL COMMENTO DI RODIN /ARP ALLA FONDAZIONE BEYELER

I capolavori scultorei di Auguste Rodin e Hans Arp costituiscono un modello fondamentale dello sviluppo della scultura moderna”, spiega il curatore Raphael Bouvier. “Rodin introdusse nuove idee artistiche e possibilità formali che Arp successivamente adottò, sviluppò, reinterpretò o contrastò nelle sue forme biomorfiche. Anche se non possiamo essere certi che Rodin e Arp si siano mai incontrati di persona, le loro opere mostrano una grande affinità artistica e molti riferimenti condivisi, così come differenze marcate, che rendono il confronto delle loro creazioni un’esperienza visiva particolarmente rivelatrice”.

Riehen, Fondation_Beyeler, ph Taxiarchos228, fonte Wikipedia

Riehen, Fondation_Beyeler, ph Taxiarchos228, fonte Wikipedia

RODIN/ARP: LA PERFORMANCE ALLA FONDAZIONE BEYELER

Le forme, il corpo e la scultura si legano alla danza, grazie alla performance presentata da Anne Teresa De Keersmaeker – affermata coreografa internazionale – che sarà visibile presso la Fondation Beyeler tra il 29 gennaio e il 14 febbraio 2021. Con il titolo Dark Red, lo spettacolo mette in connessione l’ossessione per il corpo di Auguste Rodin con il desiderio di emancipazione e libertà formale di Hans Arp, diventando tutt’uno nella ricerca artistica di De Keersmaeker: “un’esplorazione delle capacità di astrazione del corpo”, viene spiegato, “una disposizione del movimento nel tempo e nello spazio”.

– Giulia Ronchi

Rodin / Arp
Dal 13 dicembre 2020 al 16 maggio 2021
Fondation Beyeler
Baselstrasse 101, Basilea, Svizzera
www.fondationbeyeler.ch 

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Giulia Ronchi

Giulia Ronchi

Giulia Ronchi è nata a Pesaro nel 1991. È laureata in Scienze dei Beni Culturali all’Università Cattolica di Milano e in Visual Cultures e Pratiche curatoriali presso l’Accademia di Brera. È stata tra i fondatori del gruppo curatoriale OUT44, organizzando…

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