Minigrattacielo a Bologna ispirato a Giorgio Morandi. Il progetto dell’artista Peter Schuyff
L’artista olandese ha realizzato uno dei più grandi dipinti contemporanei in Italia sul lato sinistro di un palazzo alto 33 m. Un’operazione tra arte e impresa che avrà un seguito nel 2023.
Da anni si parla della riqualificazione della Bolognina, l’area che si estende al di là della stazione centrale di Bologna, nata come quartiere manifatturiero e operaio, oggi conosciuta per essere la zona multietnica per eccellenza della città e ospitare il nuovo palazzo comunale disegnato da Mario Cucinella. Qui trovano sede anche importanti luoghi della cultura come il Museo della Memoria di Ustica e il Teatro Testoni, per citarne solo alcuni. Nonostante l’emergenza sanitaria che ha colpito duramente i nostri centri abitati, lo sviluppo, con il dibattito consueto che oppone le parole riconversione e gentrificazione, di questa zona dalla storia densa e complessa non si ferma e sono molti i progetti in corso. Come quello realizzato dalla galleria Scaramouche di Milano/New York proprio qui, che mette insieme arte e impresa.
IL PROGETTO DI PETER SCHUYFF
Daniele Ugolini, titolare della galleria, raggiunto da Artribune, racconta: “ho una passione per Peter Schuyff da trent’anni”. L’artista, nato nel 1958 in Olanda, dove vive e lavora, è stato invitato a realizzare un dipinto (“probabilmente uno dei più grandi dipinti contemporanei in Italia”), su una nuovissima struttura alta 33 metri in Via Passarotti 26. Il prospetto sarà interessato da una composizione a Tema Ecologico sottolineando la caratterizzazione NZEB.L’operazione è un work in progress che sta per concludersi sul lato sinistro di un building a uso abitativo, realizzato da Vittorio srl costruzioni, anche finanziatore dell’intera iniziativa. Il progetto, portato avanti con lo studio bolognese LOBO Ingegneria e Architettura, insieme agli assistenti Tristan Vancini e Giorgio Bartocci, è un omaggio alla città di Bologna e ad una delle sue “stelle” più brillanti.
UN OMAGGIO A GIORGIO MORANDI
“L’opera è ispirata a Giorgio Morandi”, spiega Ugolini. “È uno studio dei suoi colori, degli still life, dei paesaggio intorno a Bologna, fino alle incisioni con i neri”. E in effetti la policromia tra bianchi e neri, i passaggi ai grigi e non solo, sono ben visibili nelle geometrie che accompagnano e a volte disarcionano le geometrie del palazzo su cui si snodano, ricordando le campiture e le atmosfere del maestro bolognese. Questo progetto vuole essere il primo di una serie di interventi analoghi. L’inaugurazione (pandemia permettendo) e la presentazione al pubblico è prevista per maggio. Ma i lavori non si fermano qui: è in cantiere una nuova “facciata”, sempre in collaborazione con Vittorio srl, in programma per il 2023. Il nome dell’artista è ancora top secret. Ciò che è certo è che non si tratta mai di “wall painters puri”, quanto visual artist in grado di creare con questi grandi murales dei progetti speciali.
– Santa Nastro
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