È morta a Firenze Lara-Vinca Masini, tra i principali critici d’arte contemporanea italiani
Curatrice di mostre e saggi su arti visive contemporanee, architettura, design e arti applicate, Lara Vinca Masini è scomparsa a 94 anni
È morta a Firenze a 94 anni Lara-Vinca Masini, tra i principali critici d’arte contemporanea italiani, curatrice di mostre e scrittrice di saggi che hanno formato generazioni di studiosi. A dare notizia della sua scomparsa è l’Assessore alla Cultura di Firenze Tommaso Sacchi, che la ricorda con queste parole: “ci ha lasciato Lara-Vinca Masini. Una critica e storica dell’arte che ha influenzato con la sua profonda ricerca intere generazioni di intellettuali e storici del nostro Paese. Un punto di riferimento di straordinario talento e valore che mancherà moltissimo alla nostra città. Le dedicheremo subito un convegno nazionale sui musei italiani per dopo Covid. Ritengo fondamentale riconoscere anche dopo la sua dipartita il decisivo apporto che i suoi studi critici, il lavoro di organizzazione culturale e la valorizzazione delle arti contemporanee hanno dato alla cultura, e a quella italiana in particolare”.
LARA-VINCA MASINI. UNA VITA PER L’ARTE
Lara-Vinca Masini ha avuto un ruolo fondamentale nella critica d’arte già a partire dagli anni Sessanta. Nel decennio successivo è stata alla guida del Museo Progressivo d’Arte Contemporanea di Livorno, uno dei progetti più sperimentali dell’Italia di quegli anni con la prima Biennale d’Arte Contemporanea della città, curata insieme a Vittorio Fagone, che affiancava alla collezione permanente del museo 150 opere di artisti italiani e promuovendo negli stessi anni una importante campagna di nuove acquisizioni. Successivamente, nel 1978, ha partecipato alla Commissione italiana per le Arti Visive e per la Sezione Architettura della Biennale di Venezia e ottenuto il Premio dei Lincei per la Critica nel 1986. Risale al 1980 invece Umanesimo Disumanesimo nell’arte europea 1890/1980, la manifestazione che organizzò a Firenze invitando artisti internazionali a realizzare interventi site-specific nello spazio urbano della città. “Fu in assoluto il primo segnale forte del nuovo e la prima vera riflessione su rapporto tra arte pubblica e spazi urbani nella Firenze dei nostri giorni”, commenta Sacchi. Nel 2010, Lara-Vinca Masini ha donato al Centro Pecci per l’arte contemporanea di Prato il proprio archivio bibliografico, composto da circa 30mila volumi raccolti nella sua lunga carriera. Tra i suoi saggi più importanti sono Arte Contemporanea. La linea dell’unicità (Firenze, 1989), il Dizionario del fare arte contemporaneo (Firenze, 1992), L’arte del Novecento. Dall’Espressionismo al Multimediale proposto dall’Espresso. È stato pubblicato invece nel 2020 Scritti scelti 1961-2019. Arte Architettura Design Arti applicate, raccolta di saggi di Lara-Vinca Masini a cura di Alessandra Acocella e Angelika Stepken.
LARA-VINCA MASINI. IL RICONOSCIMENTO DAL MONDO DELL’ARTE
Nel 2014, come raccontato in questo articolo di Santa Nastro, era stata presentata da un gruppo di colleghi la richiesta di conferire alla critica d’arte in gravi difficoltà economiche il vitalizio di 24mila euro annui istituito nel 1985 dalle Legge Bacchelli presso la presidenza del Consiglio dei Ministri, poi riproposta nel 2016, con firmatari tra gli altri Tomaso Montanari e la rivista online Cultura Commestibile. “Signor Presidente, signor Ministro siamo assolutamente certi che i vostri uffici sono incorsi in un errore, in un equivoco quando hanno rifiutato i benefici della Legge Bacchelli alla nota studiosa Lara Vinca Masini per assenza dei requisiti di chiara fama”, recitava l’appello. “È l’unica spiegazione plausibile perché gli uffici e la Commissione Consultiva che istruisce queste pratiche non possono non comprendere quale decisivo apporto gli studi critici, il lavoro di organizzazione culturale e la valorizzazione delle arti contemporanee di Lara-Vinca Masini hanno dato alla cultura, e a quella italiana in particolare, nel mondo”.
– Desirée Maida
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