I tre finalisti del Maxxi Bvlgari Prize 2020 in mostra a Roma
La scenografica Galleria 5 del MAXXI ospita le opere site specific dei tre finalisti della seconda edizione del Maxxi Bvlgari Prize. Video, sculture e installazioni totalmente inedite parlano del nostro tempo, riflettono sulla società e indagano il futuro, entrando in dialogo con l’architettura di Zaha Hadid. In attesa che il museo riapra i battenti.
Giovani, crudi e intensi, così potremmo definire Giulia Cenci (Cortona, 1988), Tomaso De Luca (Verona, 1988) e Renato Leotta (Torino, 1982), i tre finalisti del MAXXI BVLGARI PRIZE 2020, un premio che unisce il MAXXI e BVLGARI all’insegna del sostegno e la promozione dei giovani artisti. I tre finalisti sono stati selezionati da una giuria di livello internazionale, composta da Hou Hanru, direttore artistico del MAXXI; Bartolomeo Pietromarchi direttore del MAXXI Arte; Manuel Borja-Villel, direttore del Museo Reina Sofía di Madrid; Emma Lavigne, presidente del Palais de Tokyo a Parigi; Victoria Noorthoorn, direttrice del Museo di Arte Moderna di Buenos Aires. A oggi le opere site specific occupano l’intero terzo piano del museo romano, in una mostra che vede la firma curatoriale di Giulia Ferracci. Entro la fine dell’esposizione – prevista per il 7 marzo 2021 ‒ la stessa giuria designerà il vincitore, la cui opera entrerà a far parte della prestigiosa collezione permanente.
MAXXI BVLGARI PRIZE: LA MOSTRA
Le opere dei tre giovani talenti invadono gli spazi del terzo piano del MAXXI, occupando la suggestiva Galleria 5 che affaccia su Piazza Alighiero Boetti. L’esposizione prende vita dal ballatoio con una grandissima installazione di Giulia Cenci. L’opera lento-violento travolge per la crudezza delle fluide figure ibride che si librano nel vuoto. Quattro nuclei di sculture accompagnano lo spettatore verso l’ingresso della Galleria, imponendogli un continuo cambio di osservazione per godere di tutti i dettagli. Questo turbinio di forme dalle cromie grigie trasmette un senso di inquietudine, lo stesso che intercorre tra le diverse specie in natura, rappresentato dall’artista sotto forma di conflitto, scandito per fasi, che si conclude in una calma apparente squarciata da una minaccia imminente. La mostra poi continua all’interno della Galleria con A Week’s Notice, la profonda e poetica installazione di Tomaso De Luca. Il lavoro si compone di video e suoni disposti su tre canali dove abitazioni in miniatura spiccano il volo, impazziscono, crollano e si inceppano. Una ricerca che vede la bellezza nel disfacimento e nell’instabilità dell’architettura domestica, e nel trauma e nella perdita le basi per ricostruire una visione, una vita, un mondo altro. Il lavoro, così facendo, intende offrire un finale alternativo allo spietato fenomeno della gentrificazione che, tra gli Anni Ottanta e Novanta, seguì alla crisi dell’AIDS. Infine, dodici schermi disseminati lungo la vetrata trasmettono altrettanti film girati in pellicola 16 millimetri: con l’opera Roma e Fiumi di Renato Leotta si vuole evocare una passeggiata nelle meraviglie della Capitale. Qui, tra monumenti iconici e angolazioni affascinanti sono protagonisti anche gli animali, o meglio i felini che si muovono sinuosi nella Città Eterna, estraniandosi dal caos e dallo stress metropolitano.
MAXXI BVLGARI PRIZE: PAROLA A GIOVANNA MELANDRI
“Il MAXXI BVLGARI PRIZE è uno degli appuntamenti più importanti per celebrare i 10 anni del museo, parte del più ampio progetto dedicato alla creatività italiana contemporanea”, così dichiara in una nota stampa la presidente della Fondazione MAXXI, Giovanna Melandri. “Dopo gli artisti mid-career di ‘REAL_ITALY’ e i grandi maestri consacrati di ‘senzamargine’, ora insieme a Bvlgari, azienda da sempre attenta alla ricerca e alla sperimentazione e nostro partner strategico dal 2018, posiamo lo sguardo sui giovani artisti, perché sostenere i giovani talenti significa investire sulla creatività del nostro tempo e sul nostro futuro, missione condivisa da MAXXI e Bvlgari. I lavori dei tre finalisti, intensi ed evocativi, riflettono sul tempo, sulle inquietudini della società di oggi ed esplorano il futuro. È un piacere averli al MAXXI”.
‒ Valentina Muzi
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