Sport e arte contemporanea. Tutte le opere di Casa Italia ai Mondiali di sci di Cortina
Come già accaduto alle Olimpiadi di Rio de Janeiro nel 2016 e di Pyeongchang nel 2018, anche per i Mondiali di sci in corso a Cortina il CONI ha deciso di concepire Casa Italia – il ritiro che accoglie la delegazione italiana impegnata nella manifestazione – come un luogo che rappresenta l’essenza italiana attraverso l’arte e il design. Ne abbiamo parlato con la curatrice del progetto
Sono iniziati da una settimana i Campionati mondiali di sci alpino, che fino al prossimo 21 febbraio si terranno a Cortina d’Ampezzo. L’Italia quindi ospita la 46esima edizione della manifestazione e quest’anno, complice anche questo importante impegno, il luogo che accoglie gli atleti azzurri – Casa Italia – si presenta con mood e veste nuovi. Casa Italia Collection – FISI è il format lanciato dal CONI inaugurato lo scorso 7 febbraio e allestito all’interno della storica ma totalmente trasformata pizzeria 5 Torri nel centro di Cortina: non solo luogo di ritiro degli sportivi, ma anche “media factory che permette a tutti di vivere le storie dei nostri atleti”, “una fusione tra lo sport e le eccellenze italiane in tutte le sue forme, dall’arte al design, dalla tradizione alle più contemporanee forme di tecnologia”. Come già accaduto per le Olimpiadi di Rio de Janeiro nel 2016 e per le Olimpiadi invernali di Pyeongchang in Corea del Sud nel 2018, a curare il progetto di Casa Italia anche a Cortina è la galleria d’arte romana Ex Elettrofonica di Benedetta Acciari e Beatrice Bertini.
CASA ITALIA COLLECTION A CORTINA
Nata dalla collaborazione fra la Federazione Sport Invernali (FISI), il CONI e Sport e Salute Spa in occasione dei Mondiali di sci, Casa Italia Collection – FISI nasce dalle esperienze già maturate in occasione delle Olimpiadi del 2016 e del 2018: “in occasione delle Olimpiadi di Rio, per la prima volta il Dipartimento Comunicazione e Marketing del CONI ha pensato che Casa Italia dovesse essere una cosa completamente diversa rispetto a una casa ospitalità per atleti”, spiega ad Artribune Beatrice Bertini. “Non solo quindi luogo di ritiro della delegazione olimpica, ma media hub e dispositivo capace di comunicare la cultura del Paese. A Rio il nostro progetto ha vinto la medaglia d’oro come migliore Casa ospitalità”. Un luogo in cui arte e design accolgono e comunicano l’essere italiani e, come auspica Bertini, possa rappresentare una spinta per gli artisti italiani: “sarebbe bello se gli artisti ricevessero la stessa attenzione e lo stesso tifo che di solito ricevono gli sportivi durante le Olimpiadi”, continua la curatrice. In che modo si è scelto di far convivere, all’interno di un complesso progetto allestitivo, arte e sport? “Abbiamo avuto cura di non essere didascalici, non abbiamo presentato artisti che lavorano sullo sport o che didascalicamente lo enunciano, anche perché il core business è lo sport quindi non era necessario sottolineare questo aspetto”, risponde Bertini. “È più importante invece che l’arte portasse i suoi valori, che poi sono quelli condivisi anche dallo sport”.
GLI ARTISTI DI CASA ITALIA A CORTINA
Per Casa Italia a Cortina – i cui arredi sono firmati da EDRA e le lampade da Slamp – sono state selezionate le opere di Marco Bernardi, Massimo Uberti e Francesca Pasquali. Di Bernardi sono presenti due serie di opere, Italiette Pret’a Porter e Cuori: la prima consiste in dieci “Italie”, tutte riconoscibilissime per via della loro peculiare forma, sulle quali sono cucite stoffe diverse, perché “abbiamo un’identità ben definita ma siamo pronti a farci contaminare, e questo è un valore positivo da trasmettere”, spiega Bertini. Sono cuciti a mano anche le sei opere della serie Cuori, luogo dei sentimenti e delle emozioni. SPAZIO AMATO è il titolo dell’opera al neon di Massimo Uberti, che fa riferimento all’approdo sicuro, alla casa e, nel caso specifico, alla capacità di Casa Italia di essere accogliente in qualsiasi parte del mondo si trovi. Infine, Iceberg è il titolo dell’installazione di Francesca Pasquali formata da cannucce di plastica trasparente, tagliate a diverse lunghezze e assemblate su plexiglas lucidato a specchio di forma circolare. L’opera ricorda una medaglia d’oro e i blocchi di ghiaccio, ma è anche un riferimento all’urgenza planetaria dell’ambiente e del riciclo.
– Desirée Maida
www.cortina2021.com
www.exelettrofonica.com
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