La galleria Madragoa di Lisbona sbarca a Roma con EMBORA, una “live viewing room” in appartamento
Embora è il nuovo progetto della galleria portoghese Madragoa che arriva nella Capitale (italiana), con l’obiettivo di promuovere il proprio programma attraverso l’incontro diretto con le opere d’arte: dal 13 febbraio al 7 marzo, il pubblico romano e non solo è invitato a visitare una “live viewing room” in appartamento
Madragoa, galleria d’arte contemporanea di radici italiane ma nata a Lisbona, lancia il suo nuovo progetto, EMBORA, questa volta nel cuore di Roma. Ed è proprio in via di Parione 44 (a pochissimi passi da Piazza Navona) che, attraversando il portone di un palazzo, si entra in un’atmosfera intima e domestica dove il pubblico si interfaccia direttamente con una serie di opere – e di idee – che hanno dato vita al programma di Madragoa.
EMBORA, L’ARTE CONTEMPORANEA ENTRA IN UNA DIMENSIONE DOMESTICA E REALE
“Noi non presentiamo solo una mostra, ma presentiamo un progetto che vuole essere come una live viewing room. Volendo negare, quindi, all’online il ruolo che si sta ritagliando nel mondo dell’arte”, racconta ad Artribune il gallerista Matteo Consonni, accogliendoci nell’appartamento dall’atmosfera familiare e animato da “tanti corpi”, o meglio, “presenze” contemporanee. Ecco allora un susseguirsi di opere a parete, installazioni e sculture firmate da artisti internazionali come Augusto Alves da Silva, Adrián Balseca, Sara Chang Yan, Enzo Cucchi, Rodrigo Hernández, Luís Lázaro Matos, Renato Leotta, Kate Newby, Joanna Piotrowska, Gonçalo Preto, Buhlebezwe Siwani, Belén Uriel, Yuli Yamagata e Jamie Welsh, i quali si fanno portavoce del grande progetto di Madragoa, tant’è che la selezione “cerca di abbracciare il più possibile tutto il programma della galleria e di metterlo in dialogo”. Come dialogano insieme le tante e diverse voci? “Il progetto nasce anche dal non voler incasellare in un frame work concettuale il tutto”, risponde Consonni, “le opere sono libere dal concetto di mostra, sono libere da dialoghi forzati. Sono installate e poi parlano tra loro. È questo il bello dell’arte. Non dobbiamo sempre andarci a costruire sopra qualcosa”. Insomma, il progetto focalizza l’attenzione sull’esperienza del pubblico con l’opera, vissuta in un tempo più dilatato e meno frenetico di una usuale mostra. Inoltre, “installare delle opere d’arte a casa, in questi tempi, è un’azione un po’ meno scontata perché ormai vengono solo fotografate e tenute in magazzino, e poi inviate per immagini. Per me è importante che ci sia sempre un’opera appesa al muro dietro all’immagine che invio al mio cliente, curatore e/o amico della galleria”.
DA LISBONA A ROMA: I PROGETTI DELLA GALLERIA MADRAGOA
“L’idea era quella di sviluppare un progetto in Italia”, continua il gallerista. “Questo progetto era stato pensato per un luogo come un appartamento o uno show room, le possibilità erano diverse. Tra le varie opzioni, è capitato questo appartamento in una location a dir poco spettacolare. È capitato con il passaparola. Roma era sicuramente uno dei luoghi dove volevo sperimentare questo format. È capitata per prima, perché c’è stata l’occasione”. Sul futuro del progetto e di possibili altre tappe dello sperimentale EMBORA, Matteo Consonni ci risponde che non esclude sviluppi in altre città. E a Lisbona? “Abbiamo due mostre pronte”, aggiunge il gallerista. “La personale di un artista giovanissimo di Houston, di origini nigeriane ma che vive in campagna, ad un’ora da Lisbona. L’altra mostra, invece, curata proprio da uno degli artisti della galleria, ovvero Renato Leotta, ha coinvolto Andrea Respino, Diego Perrone, Valerio Nicolai ed Enzo Cucchi, con cui siamo onorati di collaborare. Queste due mostre sono molto belle ma attualmente è stato decretato il lockdown a Lisbona, e penso che si prorogherà fino a marzo, quindi questa occasione ci dà l’opportunità anche di dinamizzare il programma della galleria”. Nonostante non si evinca ancora nulla di questa iniziativa sui social media, Consonni ci spiega che sperimenterà metodi di fruizione per tutti coloro che potranno esserci, fisicamente. Nel frattempo, qui le immagini in anteprima di EMBORA.
– Valentina Muzi
Per prendere appuntamento o per ricevere informazioni sui lavori che faranno parte del progetto scrivete a [email protected]
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