Scomparso Davide Halevim, storico collezionista di arte contemporanea e amante del cinema
Classe 1955, aveva aperto la sua prima galleria a 22 anni e sviluppato una fondazione dedicata all’arte contemporanea. Per poi passare al grande schermo
“Ci sono nomi che evocano memorie indefinite, Halevim è uno di questi. C’è la suggestione dell’esotico, il richiamo di un oriente favoloso: il volto nobile di questo giovane signore desta curiosità”. Così Vittorio Sgarbi aveva descritto uno dei più famosi collezionisti di arazzi e tappeti e gallerista contemporaneo, Davide Halevim, appena scomparso. “Deborah, Rubina e Carolina annunciano che i funerali del loro amato Davide si terranno giovedì 4 Febbraio 2021 ore 14.30 nella parte ebraica del Cimetière du Château (Nizza)”, hanno scritto i familiari sul profilo Facebook di Halevim, sottolineando che faranno una diretta sul social per gli amici che non riusciranno a partecipare.
UN GIGANTE DEL COLLEZIONISMO
Davide Halevim, classe 1955, è stato un grande nome del collezionismo italiano, con un gusto distintivo per i colori forti e audaci e per i design ispiratori. Ha aperto la sua prima galleria a 22 anni come storico appassionato di arazzi e tappeti antichi – passione che ereditò dal padre e si trasformò in un patrimonio a cui l’editore Franco Maria Ricci dedicò il volume “La collezione Davide Halevim: tappeti e arazzi”. Frequentando gli ambienti dell’arte, ha sviluppato interesse nei confronti dei gioielli e degli orologi (fondando la HD Rare and Unique insieme alla moglie) e delle opere d’arte contemporanea, acquistando quadri e investendo nei giovani artisti, fino ad aprire una Fondazione a suo nome. Uno spazio cosmopolita, nel cuore di Milano, nato nel 2002: “Dedicata ai giovani creativi delle arti figurative, ma non solo”, aveva raccontato a La Repubblica, “grande attenzione alla fotografia, alle videocomposizioni, senza dimenticare la grande passione degli arazzi e dei tappeti”. Ora la Fondazione è guidata da Emanuela Palazzo e dal direttore artistico Edoardo Gnemmi.
L’AMORE PER IL CINEMA
Halevim, discendente di un’antica famiglia ebraica iraniana, aveva deciso in età adulta di dedicarsi a un’altra sua grande passione, il grande schermo. Dopo 23 anni nel settore ha infatti chiuso le sue gallerie di Milano, Monte Carlo, Capri, Cortina e Porto Cervo e venduto la sua collezione di tappeti e arazzi da Christie’s London per concentrarsi sulla sua carriera di attore. Parte del cast di Markette, dell’amico Piero Chiambretti, ha anche contribuito a portare in Italia alcuni titoli cinematografici esteri. Tra questi il film Il pane nudo (2004) di Rachid Benhadj, nel quale ha anche interpretato il ruolo di Haddou. “Sono stato affascinato dall’arte contemporanea per molto tempo e mi concentrerò anche su una nuova sfida che è la mia carriera di attore e di produzione cinematografica”, aveva raccontato al momento della scelta, aggiungendo “non voglio diventare l’uomo più ricco del cimitero”.
– Giulia Giaume
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