Le diacronie di Giorgio Tentolini in mostra a Roma

Classicità, fotografia e reti metalliche si combinano nelle opere di Giorgio Tentolini, in mostra alla galleria Russo di Roma.

Solo le mani abili di uno scultore e il genio di un artista possono lavorare materiali poveri come reti di metallo, veli di tulle e fogli di carta fino a trasformarli in volti, monumenti, figure umane fuori dal tempo: Giorgio Tentolini (Casalmaggiore, 1978) presenta le sue Diacronie, titolo della mostra inaugurata sabato 30 gennaio alla galleria Russo di Roma.
Volti di statue classiche di varie epoche, fotografate dall’artista nei musei romani, appaiono dal nulla grazie a un lavoro certosino di taglio, piegatura e sovrapposizione di reti metalliche. Tentolini, artista con un background di fotografia e grafica, usa materiali grezzi come fossero matite per tracciare le linee e i chiaroscuri apollinei dei modelli originali; ma anche per far emergere la loro fredda astrazione, il concetto ideale e lontano. Spiega l’artista: “La rete è un filtro, una trappola che ingabbia i canoni classici. Le statue sembrano appartenere alla stessa epoca, tutte uguali nella loro perfezione. Anche i volti delle modelle, scelte dagli stilisti e riprodotti da Tentolini, rispondono a un canone di bellezza astratto che diventa una sorta di gabbia.

L’ARTE DI GIORGIO TENTOLINI

Nelle stratificazioni delle reti, dei veli, dei fogli, si manifestano le diacronie che danno il titolo alla mostra; un vocabolo coniato appena un secolo fa per definire un fenomeno linguistico (diacronia: diá, attraverso, kronos, tempo) trova una corrispondenza artistica nell’apparire di immagini che attraversano il tempo. La classicità e i monumenti (sono esposti anche due quadri che raffigurano l’Anfiteatro Flavio e il Pantheon) sono fra i soggetti prediletti da Tentolini; e, in questo caso, si sposano perfettamente con il contesto della mostra, nella Galleria Russo a due passi da Piazza di Spagna. “Roma stessa è un emblema della diacronia e della stratificazione”, commenta l’artista, che in questi giorni ha inaugurato anche una personale alla Gallery Estella di New Orleans. Nelle vetrine interne della galleria romana sono esposti alcuni lavori su fogli di pergamena che rappresentano persone in movimento a Piazza Navona. Spiega Tentolini, tornando sul tema del tempo: “Sono persone comuni che casualmente entrano nei ricordi di chi scatta la fotografia. E la pergamena è la carta d’archivio per eccellenza”. In occasione della mostra è stato pubblicato un catalogo che raccoglie più di cinquanta opere, con l’introduzione del curatore Alberto Dambruoso.

Green Clytie (Pagan Poetry), 2015, Giorgio Tentolini, Diacronie, Galleria Russo, Roma

Green Clytie (Pagan Poetry), 2015, Giorgio Tentolini, Diacronie, Galleria Russo, Roma

PAROLA AL DIRETTORE DELLA GALLERIA RUSSO

Il direttore della galleria, Fabrizio Russo, conosce e stima Giorgio Tentolini da quattro anni: “Ha la rara dote di saper coniugare la professionalità con l’essere artista. Dovevamo aprire la sua monografica a novembre, ma abbiamo rimandato per via delle chiusure generalizzate”, spiega Russo, di recente nominato delegato della Confcommercio per il centro storico di Roma. E aggiunge: “La pandemia è ormai stata assorbita come un dato di fatto e ora non ci fermiamo più. Alla fine di febbraio abbiamo in programma una mostra di Giacomo Balla e in aprile una di Piero Gilardi, in collaborazione con gli amici della Galleria Biasiutti & Biasiutti di Torino. Per l’occasione, allestiremo un bosco sonoro all’interno dei nostri spazi”.

Letizia Riccio

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Letizia Riccio

Letizia Riccio

Giornalista dal 1997, laureata in Lingue e letterature straniere moderne a La Sapienza di Roma, inizia a scrivere a La Repubblica nel settore della televisione e prosegue, nello stesso campo, con Il Mattino di Napoli, L'Unione Sarda e Il Giornale…

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