Architette, maestri del XX secolo, emergenti: le nuove mostre del Museo Novecento di Firenze
Le monografiche di Arturo Martini, Leoncillo e Jenny Saville; la ricognizione sul gender gap nel settore architettura; il rafforzamento dell’impegno a sostegno della giovane arte contemporanea italiana; il debutto della rivista GONG: tutte le novità del 2021 del Museo Novecento di Firenze.
Prima istituzione museale in Italia ad aver inaugurato una (doppia) mostra all’inizio del 2021 – Henry Moore. Il disegno dello scultore e Henry Moore in Toscana –, il Museo Novecento di Firenze diretto da Sergio Risaliti ha presentato il proprio programma annuale. Accanto alla conferma del palinsesto di mostre a rotazione che abbiamo imparato a conoscere nell’ultimo triennio, scandito dai cicli espositivi DUEL, SOLO e Paradigma. Il tavolo dell’architetto, si apprestano a esordire nuovi format e una pluralità di iniziative anche oltre i confini del complesso delle ex Leopoldine. L’attenzione rivolta alle giovani leve dell’arte contemporanea sarà rafforzata dalla collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Firenze: proprio da lì arriveranno i giovani artisti che avranno l’opportunità di lavorare nelle due sale museali eccezionalmente trasformate in atelier. In questo modo, il Museo Novecento diventerà un centro di produzione dell’arte contemporanea, assolvendo alla funzione strettamente espositiva in occasione della mostra in cui saranno svelati gli esiti di questa esperienza. E questa non è l’unica novità annunciata: sta per essere pubblicata la rivista ufficiale del museo, GONG, e partirà il corso per curatori promosso con l’ateneo fiorentino; prenderanno inoltre il via le attività della Scuola del Pensiero Interdisciplinare, i cui laboratori saranno curati da esperti di letteratura, economia, antropologia, scienze naturali e psicoanalisi. Già siglate le convenzioni con il Maggio Musicale Fiorentino e con la nuovissima FAF- Fondazione Alinari per la Fotografia; saranno coordinati dal team di Museo Novecento tutti i Progetti Speciali OFF, destinati a prendere forma a Palazzo Vecchio, al Museo Bardini e in altre sedi fiorentine nei prossimi mesi. Uno sforzo considerevole, dunque, specie in considerazione della complessa fase storica attuale, che per Risaliti rientra pienamente nella mission di questa istituzione. “Abbiamo puntato tanto su mostre internazionali, quanto sui giovani artisti nell’ottica di un museo che non sia solo deposito d’arte o macchina spettacolare ma anche luogo di sperimentazione e di sostegno al talento creativo. In questo senso, aggiungo che dopo i risultati raggiunti in questi tre anni, il Museo Novecento di Firenze deve essere riconosciuto nella sua funzione pubblica con adeguati finanziamenti non solo dal Comune ma necessariamente anche da altre istituzioni pubbliche e private. Risultati che non vanno intesi in senso contabile, cioè per la quantità di biglietti staccati, ma sulla base dell’accresciuta sensibilità e sulla diffusione di una maggiore cognizione dei fatti e dei protagonisti dell’arte novecentesca e di quella attuale”, ha dichiarato il direttore. Di seguito, una panoramica di tutte le mostre che sarà possibile visitare al museo, pandemia permettendo, dalla primavera all’autunno 2021.
-Valentina Silvestrini
ARTURO MARTINI E LEONCILLO: DUE MAESTRI DEL NOVECENTO A FIRENZE
Dopo le monografiche di Medardo Rosso, Mirko, Manzoni, Vedova, Agnetti, Severini, Mauri, il progetto espositivo SOLO, concepito in un’ottica di valorizzazione degli autori del XX secolo presenti nella Raccolta Alberto Della Ragione e nelle collezioni civiche fiorentine, proseguirà nel 2021 con Arturo Martini e Leoncillo Leonardi. Curata da Lucia Mannini e Stefania Rispoli, con Margherita Scheggi e Valentina Torrigiani, la mostra dedicata allo scultore originario di Treviso aprirà al pubblico il 15 giugno prossimo. Fra sculture di grandi dimensioni e piccole terrecotte, prenderà in particolare in esame il legame fra Martini e Firenze. Nel caso dello scultore umbro, al centro del successivo appuntamento del ciclo SOLO (a partire dal 29 ottobre), il percorso espositivo a cura di Martina Corgnati e Enrico Mascelloni si soffermerà per la prima volta sullo studio dei riferimenti classici, antichi e mitologici nella sua produzione, ripercorrendo anche i suoi rapporti con la Scuola romana. Esordio nel 2021 per il nuovo progetto étoile, focalizzato su un’opera dei depositi museali, eccezionalmente posta al centro di un “assolo”. Si comincerà (dal 22 marzo al 4 luglio 2021), con il ritratto ideale di Greta Garbo che Titina Maselli donò alla città di Firenze in seguito all’alluvione del 1966: la tela verrà affiancata da alcune calzature realizzate da Salvatore Ferragamo per la celebre attrice. A centro anni dalla nascita di Vinicio Berti, il maestro dell’arte toscana del Novecento sarà omaggiato con l’esposizione di un suo dipinto pressoché sconosciuto dalla critica, con la pubblicazione di un volume monografico e con un convegno.
IL FOCUS SUL GENDER GAP PER IL CICLO SULL’ARCHITETTURA
Godrà di un lungo periodo di apertura (dal 22 marzo al 26 settembre 2021) la nuova esposizione della rassegna Paradigma. Il tavolo dell’architetto, che conserva la propria collocazione – nel loggiato al piano terra del museo – e la curatela affidata a Laura Andreini. Dopo la mostra su Benedetta Tagliabue, i riflettori saranno di nuovo puntati verso le architette, con un racconto corale che riunirà venti voci femminili della progettazione contemporanea. Attraverso i progetti di Guendalina Salimei, Carmela Andriani, Sandy Attia, Cristina Celestino, Izaskun Chinchilla, Maria Claudia Clemente, Isotta Cortesi, Elizabeth Diller, Lina Ghotmeh, Carla Juaçaba, Fuesanta Nieto, Simona Ottieri, Carme Pigem, , Marella Santangelo, Alessandra Segantini, Monica Tricario, Patricia Viel, Paola Viganò, nonché di Benedetta Tagliabue e della stessa Andreini, il Museo Novecento sceglie così di fare luce sul sempre più rilevante contributo delle donne nella professione e, in parallelo, di scendere di campo in merito alle improcrastinabili strategie da attuare per superare le disparità di genere che persistono anche in questo settore.
LA GIOVANE ARTE CONTEMPORANEA PROTAGONISTA TUTTO L’ANNO
Già in progress l’allestimento di Tallone di ferro, la mostra in cui due opere site-specific dell’artista cortonese Giulia Cenci – classe 1988, è stata finalista al Maxxi Bvlgari Prize 2020 –, realizzate con rovine di macchinari industriali e agricoli, dialogheranno la scultura in bronzo di Arturo Martini Leone di Monterosso – Chimera (1933-35 ca.). Si tratta del nuovo capitolo del ciclo DUEL e sarà visitabile dal 22 marzo al 6 giugno 2021. A un’altra giovanissima artista, la bergamasca Chiara Gambirasio, nata nel 1996, spetterà quindi l’onore di raccogliere il testimone del progetto Ora et Labora del Museo Novecento. Nel loggiato al primo piano dell’edificio proporrà (dal 12 aprile al 26 settembre 2021) un intervento pittorico coerente con la pratica da lei definita Kenoscromìa, introdotta come una “vibrazione cromatica nel/del vuoto”. Occorrerà quindi attendere l’estate per conoscere i quattro vincitori della prima edizione di WONDERFUL!, il premio a sostegno dell’arte italiana rivolto ad artisti e collettivi under 40: oltre 290 le candidature pervenute.
JENNY SAVILLE IN MOSTRA A FIRENZE
Prevista per il 16 settembre 2021, infine, è l’apertura della personale dell’artista inglese Jenny Saville: il Museo Novecento di Firenze presenterà circa 150 opere, tra disegni, incisioni e sculture, della nota esponente del movimento yBa-young British artist. I lavori dell’autrice, che nella produzione recente sta affrontando soprattutto tematiche femminista e transessuale, non saranno solo collocati sui due livelli a lei riservati nel museo di piazza Santa Maria Novella. La mostra di Saville, infatti, coinvolgerà anche la Sala dei Gigli in Palazzo Vecchio, Casa Buonarroti e ulteriori sedi, estendendosi fino al 13 febbraio 2022.
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