Da galleria a ludoteca. Un nuovo progetto a Milano
Dal 12 aprile la casa milanese del gallerista Giorgio Galotti si è trasformata in un nuovo spazio espositivo. Il progetto si chiama Ludoteca e si innesta sul confine tra pubblico e privato reso inesistente dalla pandemia.
Il gallerista Giorgio Galotti inganna questo tempo instabile trasformando la propria abitazione milanese in un luogo pubblico. Ludoteca è un progetto in divenire, che sfida le possibilità labili del periodo pandemico.
CHI È GIORGIO GALOTTI
Romano di nascita, Giorgio Galotti è sbarcato a Torino nel 2015 fondando la galleria GRGLT. La location è cambiata più volte, fino alla decisione, presa con grande lungimiranza nell’autunno del 2019, di non basarsi più su uno spazio fisico fisso, ma di rendere “nomade” l’esperienza, come raccontava in questa intervista. Nel frattempo lo stesso Galotti ha fondato la fiera DAMA, che si tiene durante l’art week del capoluogo piemontese, e, insieme a Carlo Pratis, il festival Hypermaremma. Ora la ricerca di sempre nuovi formati approda all’esperienza Ludoteca, che trova nella casa privata dello stesso Galotti la sua sede.
DA CASA A LUDOTECA
Il gallerista indaga il valore della casa e la dimensione virtuale. I due aspetti dominanti del nostro tempo stimolano qui un dialogo sull’uso e l’abuso di questi spazi. Prescindendo dai limiti che tutti noi conosciamo, Ludoteca offre un’ulteriore prospettiva, quella di percepire nuovamente lo spazio intimo e le piattaforme digitali come possibilità.
Difatti nello stesso spazio in cui Giorgio Galotti dorme, ora riposano anche le opere degli artisti da lui rappresentati. Una scelta risoluta volta a mostrare la resilienza del suo progetto.
Ludoteca si trasforma così dal locale attrezzato per accogliere e conservare giocattoli a medium di visibilità per i prodotti artistici, che oggi, non è più possibile vedere dal vivo.
IL PRIMO OSPITE È THOMAS KRATZ
Primo ospite di questa esperienza è Thomas Kratz. Per l’occasione l’artista berlinese presenta parte della produzione di Salve, prima mostra personale con Giorgio Galotti nel 2016. L’opera è accompagnata dal saggio di Marco Paltrinieri, realizzato per essere ascoltato in presenza. Una contraddizione in termini, a riprova delle riflessioni innescate da Ludoteca. Se quindi lo spazio occupato dalla produzione di Thomas Kratz diviene locus amoenus, l’impossibilità di poter esperire la colonna sonora, all’interno della casa, lo tramuta in zona di reclusione.
Così in questa Ludoteca gli individui non sono più bambini che possono giocare direttamente o prendere in prestito i giocattoli, ma soggetti obbligati a vagliare il gap tra virtuale e reale, un divario che oggi conosciamo molto bene e che Giorgio Galotti riforma positivamente.
‒ Vittoria Mascellaro
https://www.giorgiogalotti.com/ludoteca
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