BACTERIART: la mostra degli studenti NABA alle prese con il mondo della microbiologia
Dalla partnership tra Yakult Italia e Nuova Accademia di Belle Arti – NABA nasce un concorso che vede gli studenti cimentarsi con l’affascinante mondo della microbiologia. Come? Attraverso un progetto ricco di sperimentazioni interdisciplinari. Ecco quali sono state le opere premiate.
Il progetto BACTERIART, from invisible to visible nasce dalla collaborazione tra Yakult Italia, azienda produttrice della conosciuta bevanda probiotica, e la Nuova Accademia di Belle Arti – NABA. Gli studenti del Triennio in Pittura e Arti Visive e del Biennio Specialistico in Arti Visive e Studi Curatoriali dell’Accademia si sono dovuti confrontare con il microscopico mondo dellaflora batterica intestinale, sviluppando opere visive – dalla scultura alla pittura, dalla fotografia alle tecnologie digitali – in grado di reinterpretare in chiave originale questa affascinante branca scientifica. Un percorso partito a ottobre 2020 e sviluppatosi attraverso l’incontro (virtuale, a causa delle condizioni sanitarie) tra gli studenti e diversi esperti, con attività propedeutiche di impronta scientifica, la visita virtuale al laboratorio AAT-Advanced Analytical Technologies di Piacenza e un workshop approfondito guidato da Gediminas & Nomeda Urbonas, artisti e docenti al MIT di Cambridge, sul connubio tra arte e microbiologia.
I FINALISTI DI BACTERIART
Il primo posto del concorso – conclusosi con una mostra collettiva presso gli spazi di NABA a Milano – è andato all’opera F06. 3 di Francesco Scalas, Giacomo Segantin e Olivier Russo (studenti del secondo anno del Biennio in Arti Visive e Studi Curatoriali di NABA): un’installazione composta da una serie di elementi eterogenei e interdipendenti, come quelli digitali (una videoproiezione, altoparlanti e uno schermo video) e quelli organici (dei cavoli rossi appesi e tagliati a metà, a ricordare la forma dell’intestino). Assegnate anche due menzioni speciali, alla scultura di Sofia Gasparoli (a cui va il premio Dottor Shirota) dedicata alla “nuvola microbica” che ogni persona porta con sé, e al progetto fotografico Natura Humano s.d. / Humanum Homini s.d. di Jessie Yu (con il premio Nuove Visioni) che mette a confronto figure umane e dettagli della natura. Presenti nella mostra finale anche Bacterial Communication di Alessandra Di Rito, Equilibrium di Marie Nicole Gianfrate, Petrigrafia di Francesca Dalpi, Elena Marcon, Matilde Villa e Marika Vitrani, Symphonia Serratiae di Axel Gradito, Emma Damiani e Francesca Lapris e TerrariumN. 12 di Nicolò Soligo, che hanno creato la propria opera d’arte utilizzando batteri vivi e terreni di coltura specifici.
LA GIURIA DI BACTERIART
Gli studenti vincitori saranno premiati da Yakult Italia con un riconoscimento monetario per a supportare il loro percorso artistico e professionale. I premi sono stati assegnati da una giuria eterogenea composta da Alessandro Cannavò, Caporedattore di Corriere della Sera, Lucia Aspesi, Assistente Curatrice di Pirelli HangarBicocca, Patrizia Brigidi, Rector’s Delegate for European Research Department of Medical and Surgical Sciences dell’Università di Bologna, Eva Fabbris, Exhibition Curator di Fondazione Prada, Arianna Rolandi, Direttore Scientifico e Relazioni Esterne di Yakult Italia, Gediminas & Nomeda Urbonas, docenti del Massachusetts Institute of Technology – MIT, Cambridge, oltre ai referenti dell’Accademia Marco Scotini, NABA Arti Visive Department Head e Andris Brinkmanis, Course Leader del Triennio in Pittura e Arti Visive.
BACTERIART: L’ARTE COME AGENTE PROBIOTICO
“L’incontro tra la visione di un artista e la scienza può talvolta produrre inaspettati e affascinanti risultati. È proprio su questo aspetto che ‘BACTERIART, from invisible to visible’ intende porre l’accento: le arti visive sono libere da limiti e regole formali, per questo consentono di affrontare fenomeni anche molto complessi da vari punti di vista, riunendo estetica, emozioni, elementi critici e stimolando una riflessione individuale o persino un dibattito pubblico”, afferma Marco Scotini, NABA Arti Visive Department Head, che definisce l’arte come “un probiotico naturale”.
– Giulia Ronchi
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