Morto a 72 anni Julião Sarmento. Aveva rappresentato il Portogallo alla Biennale del 1997
È stato il primo artista portoghese della sua generazione a ottenere riconoscimenti internazionali, spaziando tra pittura, performance, fotografia, film, video, suono e installazione. Ha esposto anche a Documenta e alla Biennale di San Paolo; le sue opere sono oggi conservate tra le collezioni di tutto il mondo.
È morto a 72 anni di cancro Julião Sarmento, tra gli artisti portoghesi più affermati nel panorama internazionale. A darne la notizia è stata l’agenzia di stampa Lusa, dopo aver ricevuto la conferma dalla gallerista Cristina Guerra. Nato a Lisbona nel 1948, ha studiato pittura e architettura alla Scuola di Belle Arti di Lisbona. Si è affermato come artista interdisciplinare, esponendo in numerose mostre personali e collettive sparse in tutto il mondo nell’arco della sua carriera lunga cinquant’anni. Sarmento ha rappresentato il Portogallo alla 46a Biennale di Venezia del 1997 e ha partecipato a Documenta 7 (1982) e Documenta 8 (1987), alla Biennale di Venezia del 1980 e del 2001 e alla Biennale di San Paolo nel 2002.
JULIÃO SARMENTO, L’ANNUNCIO DELLA GALLERISTA CRISTINA GUERRA
“È con grande tristezza che confermiamo che Julião Sarmento è morto questa mattina, 4 maggio 2021”, comincia la nota pubblicata dalla galleria Cristina Guerra Contemporary Art di Lisbona. “Figura centrale dell’arte portoghese dagli anni Settanta, Julião Sarmento è stato il primo artista della sua generazione a ottenere un ampio riconoscimento internazionale, esponendo in numerosi e prestigiosi musei e eventi. Nel corso della sua vita, si è conquistato un posto di rilevanza tra i grandi pensatori e artisti dell’arte contemporanea. La sua vita e il suo lavoro riflettono la sua totale dedizione alla pratica artistica e alla comunità che prospera intorno ad essa”. Il lavoro di Sarmento, partito dalla fine degli anni Settanta e incentrato sui temi della donna e dell’oggetto, comprende una grande varietà di media – dalla pittura alla performance, passando per disegno, scultura, fotografia, film, video, suono e installazione – e include una vasta gamma di riferimenti culturali, da quelle popolari alle più erudite degli ambiti di letteratura, filosofia e cinema.
IL LAVORO DI JULIÃO SARMENTO
“Nel corso della sua lunga carriera, Julião Sarmento si è sforzato di presentare al pubblico un lavoro sperimentale aperto, sempre arricchito dal suo profondo desiderio di riflettere sul suo tempo”, prosegue la galleria portoghese. “Dotato di una rara capacità di nutrire amicizie durature nel mondo dell’arte internazionale, fin dalla tenera età si è imposto come grande ambasciatore della scena artistica portoghese presso la comunità internazionale dell’arte. Molti sono stati gli artisti, i curatori, i collezionisti e le gallerie che hanno beneficiato della sua generosa amicizia e dedizione. Per la sua famiglia, gli amici – ma anche per la scena artistica e culturale che lo ha seguito e accompagnato durante tutta la sua vita – la sua morte è sentita con grande dolore e apre un vuoto impossibile da riempire”, conclude. Le sue opere fanno parte oggi di collezioni internazionali pubbliche e private in Nord e Sud America, Europa e il Giappone.
JULIÃO SARMENTO. IL SALUTO DI GIANFRANCO MARANIELLO
Di Julião Sarmento in Italia si ricorda la grande mostra del 1998 alla Galleria d’Arte Moderna di Bologna, che traeva apertamente ispirazione dal lavoro di Giorgio Morandi e di Sol Lewitt, “artisti apparentemente distanti ma in cui Sarmento riconosce quella solida coerenza formale da lui stesso perseguita”, come si legge nella presentazione del catalogo della stessa esposizione. Nel 2014, invece, è stato ospitato dalla GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino con la mostra Lo sguardo selettivo, in occasione della quale ha prodotto il trittico White Veil. A ricordarlo con affetto anche Gianfranco Maraniello, ex direttore dei musei MAMbo di Bologna e MART di Trento e Rovereto, che ha scritto sul suo profilo Facebook: “credo davvero che tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscere Sarmento gli abbiano voluto bene. E penso che la sua voce continuerà a risuonare nella memoria, nell’animo o in qualsiasi cosa possa definire la profondità che anche ora sta toccando con la sua parlata italiana ammorbidita dalla soavità del portoghese, dalla cultura e dall’amicizia gentile che ha sempre caratterizzato i modi dolci di questo grande artista. Addio Julião”.
-Giulia Ronchi
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