Riaggregare la realtà. Una mostra per riflettere a Padova
Fino al 22 maggio, la Vecchiato Art Gallery di Padova ospita una riflessione attorno alla ricomposizione della realtà. Impresa difficile, specie in un’epoca frammentata come quella attuale.
Crystallized Exhibition nasce da una riflessione della curatrice e gallerista della Vecchiato Art Gallery, Alice Baldan, stimolata dall’osservazione di un’opera d’arte, nello specifico Untitled di Josepha Gasch Muche, artista tedesca che utilizza materiali di recupero, più precisamente resti di schermi di cellulari e vetrini di microscopi, per realizzare solidi apparentemente soffici, in verità duri e pungenti, che riflettono la luce catturandola, e rimandandola in bagliori di sfumature cromatiche e intensità diverse.
Da ciò nasce la domanda: può un pensiero, un’emozione, un attimo di vita bloccarsi e concretizzarsi, eternandosi, nella permanenza di un’opera? Inevitabile il rimando all’attuale situazione di precarietà e conseguente necessità di rifondazione di tutti i parametri, come di una opportuna, rinnovata visione del mondo, dettata dallo sconvolgimento della pandemia.
GLI ARTISTI IN MOSTRA A PADOVA
È evidente una forte componente femminile nelle fisionomie raffigurate in gran parte delle sculture e dei dipinti (Begbie, Fortuna, Toffoletti, Papas, Donghong); una riappropriazione dell’elemento naturale organico, materializzato attraverso strutture cristalline e semicristalline artificiali, che ne manifestano l’imprescindibilità nell’esistenza umana (Affiliati, Marchese, Paglia, ConTESSA); un rassicurante ritorno al contemporaneo, sia esso ancora effettivo, o recente passato (Villa).
ARTE E FIGURE RETORICHE
“Crystallized” può essere definita come un’attitudine, una forma-pensiero, che adopera quale veicolo artifici poetici, figure retoriche, che operano uno spostamento fra significato e significante, come ad esempio la metonimia, la sinestesia, la sineddoche: permettendo di concretizzare ciò che è astratto e viceversa, o di confondere fra loro percezioni differenti, considerare una parte per il tutto.
È per questo che lo sguardo acquista una qualità tattile, che possiamo valutare simile alla stessa capacità immaginativa, giocosa, che hanno i bambini, come gli artisti, di creare e ri-creare mondi a partire da elementi semplici, con l’ausilio della memoria e dell’associazione.
‒ Maria Palladino
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