L’arte che non ragiona. La mostra di Faita e Scherffig a Milano
Porta la firma del gallerista Franco Toselli la mostra di Elisabeth Scherffig a Milano. Una ricognizione sulle sue opere al confine tra disegno e fotografia.
Chi altro, oltre al poetico Franco Toselli, storico gallerista milanese, potrebbe intitolare una mostra L’arte che non ragiona? Forse nessuno. Nel suo testo, Toselli afferma che molte vite scorrono nella mostra, dallo sguardo di Piranesie al pennello di Watteau. L’arte che non ragiona ha le sue buone ragioni.
LE OPERE DI FAITA E SCHERFFIG
Toselli ci ha abituato ai disegni di fiaba dell’artista bresciano Bonomo Faita (1955), popolati da lupi e formiche, tutti buoni, presenti nelle diverse puntate di Portofranco.
Per la prima volta sulle pareti delle sua galleria nomade, questa volta in via Tortona 31, sono invece allestiti i ragionati disegni di Elisabeth Scherffig (Düsseldorf, 1949), artista tedesca che da ormai cinquant’anni vive a Milano. I suoi sono lavori complessi in cui le trame dello sguardo si incrociano con quelle della natura e dell’architettura. Opere che nascono da un’osservazione insistita. Scherffig prende appunti attraverso la macchina fotografica e poi disegna dettagliatamente, con piccoli tratti. Le opere in mostra rappresentano palazzi in costruzione, cave dalle quali l’artista è particolarmente attratta, e vigne. Opere raffinate che trovano spazio anche nella bellissima collezione di Massimo e Francesca Valsecchi al Palazzo Butera di Palermo.
– Angela Madesani
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