Ti chiami Beatrice? Elisabetta Benassi ti regala un libro opera al Museo Barracco di Roma
La performance si svolge nell’ambito della mostra “La Vita Nova” con 10 artiste che riflettono su Dante e sull’amore. Tra gli interventi la prima opera visiva della poetessa Patrizia Cavalli
Dieci artiste differenti per celebrare il Sommo Poeta e il suo volume giovanile La Vita Nova, un inno alla femminilità, a sorpresa, molto contemporaneo: questo il nucleo della mostra “La Vita Nova: L’amore in Dante nello sguardo di 10 artiste”, al Museo Barracco di Roma fino al 19 settembre. L’esposizione è organizzata e curata da Alessandra Mammì per il Centro Studi Roccantica, presieduto da Ileana Florescu, insieme alla Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e al Comitato Nazionale delle Celebrazioni Dantesche 2021, istituito dal Ministero della Cultura.
LA PRIMA OPERA DI PATRIZIA CAVALLI
Il Museo di Scultura Antica Giovanni Barracco è un piccolo gioiello nel bel mezzo della città ma paradossalmente poco noto, fra Piazza Navona e Campo de’ Fiori, che al suo interno conserva busti, sculture e mosaici di rara bellezza. Qui è presente (e conservato alla perfezione) un mosaico sopravvissuto allo smantellamento della prima Basilica di San Pietro. E ancora, busti in marmo provenienti dalla città siriana di Palmira, leggendaria capitale dell’impero della regina Zenobia, devastata dalla recente guerra civile. In questo magnifico contesto antico sono inserite quasi invisibilmente le dieci opere, da cercare in una caccia al tesoro che parte da ispirazioni concrete per arrivare a omaggi più rarefatti. Spiega la curatrice Alessandra Mammì: “Non si tratta esattamente di una collettiva. Tutte le artiste hanno ricevuto un’edizione ormai fuori catalogo de La Vita Nova; e ognuna ha trovato il suo contatto con Dante”. Le artiste coinvolte sono Micol Assaël (Roma, 1979), la fotografa Letizia Battaglia (Palermo, 1935), Elisabetta Benassi (Roma, 1966), Marta dell’Angelo (Pavia, 1970), l’artista e film-maker Rä di Martino (Roma, 1975), Giosetta Fioroni (Roma, 1932) Marzia Migliora (Alessandria, 1972), Sabina Mirri (Roma, 1957), Elisa Montessori (Genova, 1931) e la poetessa Patrizia Cavalli (Todi, 1947) che presenta per la prima volta un’opera di arte visiva.
LA PERFORMANCE COLLETTIVA DI ELISABETTA BENASSI
Elisabetta Benassi ha concentrato il gesto artistico in una performance che coinvolge le visitatrici fra i 9 e i 24 anni (l’età di Beatrice quando Dante la vide per la prima volta e quando morì): alle fanciulle di nome Beatrice che si recheranno in visita al Museo Barracco durante il periodo dell’esposizione sarà regalata una copia della Vita Nova firmata dall’artista. Nel corso della presentazione della mostra, la sovrintendente capitolina ai Beni Culturali, Maria Vittoria Marini Clarelli, ha sottolineato il legame ideale fra la scoperta delle spoglie di Dante a Ravenna, nel 1865, e le vicende del fondatore del Museo romano, Giovanni Barracco, che proprio in quegli anni sviluppava il suo amore per le antichità, di cui la collezione è ricca. Maria Ida Gaeta, segretario generale del Comitato Nazionale delle Celebrazioni Dantesche 2021, ha spiegato che l’esposizione colma una lacuna del bando dedicato ai progetti speciali, ovvero il rapporto fra arte e letteratura. “Inoltre”, prosegue Gaeta, “di Dante si sono sempre occupati in prevalenza artisti uomini. Quindi presentiamo anche un’operazione “di genere”, con artiste di età, stili ed identità diverse. Nonostante i secoli, la lettura della Vita Nova è fortemente contemporanea”.
– Letizia Riccio
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