Come semi nel vento. L’installazione del collettivo DAMP a Lecce
La visione poetico-scientifica della natura, l’osservazione dei fenomeni naturali apparentemente incoerenti, il concetto di dissoluzione, preludio della rigenerazione. Sono i temi affrontati dal collettivo napoletano DAMP, autore dell’installazione in mostra da Kunstschau a Lecce.
Il caos, necessario prodromo della creazione, descritto da Anassagora come “mescolanza di tutte le cose”, l’osservazione di fenomeni naturali irrazionali e apparentemente insignificanti che rivelano, invece, il disegno cosmico del nous, il concetto di dissoluzione nella dimensione del divenire. È questo l’architrave tematico di Anemocoria, l’installazione del collettivo DAMP, in mostra fino al 25 giugno nello spazio di Kunstschau, a Lecce.
I membri del collettivo ‒ Alessandro Armento, Luisa De Donato, Viviana Marchiò e Adriano Ponte ‒ individuano nell’anemocoria ‒ il processo di dispersione nel vento dei disseminuli delle piante ‒ la metafora del disfacimento e della trasformazione. L’opera degli artisti napoletani è caratterizzata da tubi trasparenti, collocati in linea orizzontale lungo le pareti del box di Kunstschau. Al loro interno, pappi di tarassaco si muovono vorticosamente, sospinti dall’aria. Ed è proprio il moto continuo e irregolare del tarassaco a costituire l’oggetto di ricerca “poetico-scientifica” del collettivo DAMP, che, partendo dall’osservazione della natura, avvia una riflessione sulle sue manifestazioni più eterogenee e senza una logica apparente, che invece rimandano a una visione più completa dell’ordine naturale. Non a caso è stato scelto, per l’installazione, il tarassaco, pianta che si adatta anche a condizioni avverse, e che simboleggia, appunto, la resistenza più ostinata e nello stesso tempo fragile e incoerente.
‒ Cecilia Pavone
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