Polemiche per arte incastonata nella roccia in Austria: rovina i selfie dei turisti
Da quasi 1 anno, un’installazione a forma di stand informativo fa bella mostra di sé su una parete rocciosa a strapiombo sulle cascate di Mira, in Austria. È l’opera del collettivo austriaco Steinbrener-Dempf e Huber contro il turismo di massa
Da quasi un anno, un’installazione artistica fa bella mostra di sé su una parete rocciosa a strapiombo sulle cascate di Mira, in Austria. Si tratta di Cliffhanger, un punto informativo incastonato nella roccia, creato dal collettivo austriaco Steinbrener-Dempf e Huber, composto dallo scultore Christoph Steinbrener, dal fotografo e grafico Rainer Dempf e dall’architetto Martin Huber per disincentivare il turismo nella zona congestionata da troppi arrivi: a due ore da Vienna, la fragorosa cascata di Mira attira visitatori da tutto il Paese e dalla regione, anche se con ritmi non più sostenuti a causa della pandemia. L’opera è stata, infatti, commissionata al gruppo di artisti da Florian Schublach, che è a capo del Parco Naturale Oetscher-Tormaeuer dove si trova la cascata, come monito agli effetti deleteri del turismo di massa.
LO SCOPO DELL’OPERA
“Lo scopo di questa spettacolare installazione è visualizzare la conquista del paesaggio e come i confini della civiltà siano costantemente spinti, anche dal turismo. Spesso svilendo intere città e regioni in scenari per i visitatori, trasformando i residenti locali in semplici comparse nel proprio ambiente, anche il turismo di massa è stato colpito dal coronavirus“, spiegano gli stessi artisti. “La drastica azione intrapresa per massimizzare i profitti nei resort naturali, a volte a scapito della popolazione locale e della natura, sembrerebbe quantomeno interrotta. Questa installazione è forse simbolica di questo stato di cose? Il turismo è ormai fuori dalla portata di molte persone? L’area di Mostviertel/Ötscher è una regione che finora è stata ampiamente risparmiata da questi sviluppi negativi, quindi il progetto può essere visto come una sorta di avvertimento o promemoria per trattare l’ambiente in modo più sostenibile e attento in futuro“.
L’ARTE CONTRO IL TURISMO DI MASSA
Le opere di questo collettivo austriaco nello spazio pubblico hanno sempre creato un grande scalpore nell’opinione pubblica, e anche questa volta non sono da meno. Da quando è stata installata in una parete della montagna lo scorso settembre, l’installazione ha suscitato molte critiche da parte degli escursionisti, ricevendo accuse di disturbargli la vista, di oscurare lo scenario perfetto per i propri selfie, oppure di rovinare il paesaggio incontaminato con un oggetto estraneo. “È un sacrilegio quello che è stato fatto qui”, scrive l’artista Katharina Schleifer su Instagram a proposito dell’installazione. “Questo posto era molto amichevole prima che ci mettessero questa scatola nel settembre 2020“. L’installazione è destinata a rimanere fino a ottobre, nelle intenzioni degli artisti, ma riuscirà a sopravvivere alle proteste degli escursionisti?
-Claudia Giraud
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati