Treviso: a settembre riaprono le porte di Casa Robegan
Già sede del Museo delle Arti Applicate, lo spazio ritorna al centro della vita culturale della città con una nuova veste ampliata e restaurata. Attività 7 giorni su 7 e progetti tra arte e impresa
Buona notizia per trevigiani e amanti dell’arte: nella seconda settimana di settembre 2021 riapre Casa Robegan. La storica sede del museo delle arti applicate sarà infatti teatro di nuovo progetto supportato dal comune di Treviso, il dipartimento di Management dell’Università Ca’ Foscari e l’associazione TRA – Treviso Ricerca Arte. Un ritorno in grande stile per il polo culturale: nuovi spazi, nuova gestione e forti investimenti, che ammontano tra tutti gli enti coinvolti a un milione di euro. Oltre ai 300mila euro stanziati dal comune per il nuovo impianto di climatizzazione, infatti, c’è il forte investimento di CentroMarca Banca – main sponsor di casa Robegan – e dell’associazione culturale TRA, che con la sua esperienza decennale nella divulgazione della cultura contemporanea ha puntato alla modernizzazione della Casa per usufruire di spazi più ricercati e adatti a tornare in attività in sicurezza. A questi interventi pratici si è unita la progettualità artistica quadriennale, che ne farà un punto di riferimento per Treviso e tutta la Regione Veneto.
CASA ROBEGAN. NUOVI SPAZI
La Casa passerà da luogo espositivo aperto soltanto in occasione di mostre ed eventi a polo sempre aperto, inclusi i nuovi spazi – tutti accessibili per persone con ridotte capacità motorie: sono un cortile, un’area verde privata di oltre 600 metri quadrati, un concept store e un bistrot. Non solo: per la prima volta sarà possibile accedere al secondo piano mansardato, che è stato ripensato per attività destinate a tesserati e supporter del progetto, come lettura, coworking, riunioni. Gli spazi al primo piano, oltre agli spazi dedicati alle mostre, ospiteranno anche una sala multimediale per cento persone destinata a proiezioni e talk.
GRANDI ASPETTATIVE
“Un progetto ambizioso in cui crediamo“, ha sottolineato il sindaco Mario Conte: “Il nostro obiettivo era proprio mettere in rete arte, università e impresa per dare vita a progetti espositivi di livello internazionale”. Uno spirito di speranza e collaborazione che traspare anche dalle parole dell’assessora a Beni Culturali e Turismo Lavinia Colonna Preti, che ricorda come “abbiamo voluto investire su Casa Robegan per dare vita a un progetto in grado di dotare la città di un museo-laboratorio finalmente sempre aperto”. La riapertura vedrà, dal 22 ottobre, l’inaugurazione degli spazi espositivi con la personale di Matteo Valerio, artista che studia le relazioni tra processi artigianali e produttivi. La mostra, curata da Rossella Farinotti, espone opere inedite in linea con la nuova direzione del museo. Contemporaneamente, il Museo Bailo ospiterà in autunno l’opera Miniera dell’artista Kensuke Koike, un progetto site-specific realizzato dal dipartimento di Management dell’Università Ca’ Foscari in collaborazione con Contarina Spa, azienda che si occupa di gestione dei rifiuti, come primo esempio di applicazione dell’unione tra arte e impresa che si perseguirà qui nel corso degli anni.
– Giulia Giaume
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