Pandemic. La mostra milanese che guarda al presente
Tra meme in tassidermia, sequenze infinite di colori randomici, videocamere troppo obbedienti e puzzle, la collettiva allestita alla galleria Zero di Milano è una riflessione eterogenea sul tempo presente.
Curata da Paolo Zani, Pandemic è una mostra che parla del presente senza una direzione o una volontà specifica, ma più come una pluralità di voci, attraverso il coinvolgimento di artisti molto differenti per stile e generazione. I temi trattati si muovono fluidi tra macchie di petrolio su specchi d’acqua in movimento, cablature di potere delle videocamere di videosorveglianza, glitch bizzarri della cultura dei meme, temporalità dei media tra puzzle e pittura, e altro ancora. La collettiva unisce i lavori di Neïl Beloufa, Guillaume Bijl, Enzo Cucchi, Irene Fenara, John Gerrard, Eva & Franco Mattes, Emilio Prini, Michael Rey, Hans Schabus e Ylva Snöfrid.
Situata nell’area di Porto di Mare, in particolare in una zona adiacente a un hotel abbandonato, la sede post-industriale di Galleria Zero… riproduce quella vertigine di spaesamento anche al suo interno. Il display, infatti – come già accaduto in passato ‒, non pone alcuna didascalia accanto alle opere, lasciando al pubblico la possibilità di creare collegamenti e riconoscere gli autori dal comunicato stampa, in uno spazio architettonico che non delinea alcun percorso di visita precostituito.
‒ Christian Nirvana Damato
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